La comunità artistica e culturale di Venezia, con profonda commozione, annuncia la scomparsa di Maud Ceriotti Giaccari, figura poliedrica che ha segnato con la sua opera e la sua visione un’epoca di fervente sperimentazione e profondo cambiamento.
A 87 anni, la sua perdita lascia un vuoto incolmabile nel panorama dell’arte italiana e internazionale.
Maud Giaccari non fu semplicemente un’artista d’avanguardia; fu un’intellettuale acuta, una giornalista curiosa e un’imprenditrice audace, la cui traiettoria professionale si intrecciò indissolubilmente con quella del marito, Luciano Giaccari, in un’alchimia creativa che diede vita a iniziative pionieristiche e a una profonda riflessione sul ruolo dell’arte e dei media nella società.
La sua ricerca artistica, sviluppatasi a partire dagli anni Sessanta, si pose immediatamente al crocevia delle istanze neoavanguardiste, assorbendone gli stimoli e traducendoli in un linguaggio originale e innovativo.
Il suo approccio, caratterizzato da una costante messa in discussione dei canoni estetici e delle convenzioni artistiche, si manifestò in una varietà di linguaggi espressivi, dall’esplorazione di oggetti interattivi e performance partecipative a primordiali sperimentazioni cine-videografiche, anticipando le riflessioni sulla dematerializzazione dell’opera d’arte che avrebbero poi segnato il dibattito critico degli anni successivi.
Il sodalizio con Luciano Giaccari, culminato nella fondazione a Varese dello Studio 970 2, fu terreno fertile per la nascita di un laboratorio di produzione video che, in quegli anni, rappresentò un punto di riferimento assoluto per l’Italia e per l’Europa, proiettando la città lombarda al centro di un fermento culturale di portata internazionale.
Questa fucina di idee, animata da una visione progressista e dalla volontà di superare i confini tradizionali dell’arte, contribuì a formare una generazione di artisti e operatori culturali, lasciando un’eredità di inestimabile valore.
La sua visione lungimirante si tradusse anche in un’audace incursione nel mondo della comunicazione televisiva, con la fondazione, insieme al marito, di RTL, una delle prime televisioni libere italiane.
Successivamente, la direzione di Etl, emittente televisiva indipendente, le permise di affermarsi come figura chiave nel panorama dell’informazione italiana, contribuendo a promuovere una cultura dell’indipendenza e della libertà di espressione.
La recente avvio, in collaborazione con l’Archivio Storico della Biennale di Venezia, del progetto di riordino e digitalizzazione del Fondo Luciano e Maud Giaccari testimonia il suo impegno costante nella conservazione e nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale del secondo Novecento.
L’impegno sarà portato avanti con rinnovata determinazione, come segno tangibile della sua eredità e come strumento per la fruizione pubblica di un archivio di inestimabile valore.
La scomparsa di Maud Giaccari priva il mondo dell’arte di una figura intellettualmente vibrante, una custode appassionata della memoria e un esempio di coraggio e di creatività.
La sua opera, il suo pensiero e le sue iniziative continueranno a ispirare le generazioni future, testimoniando la potenza dell’arte come strumento di cambiamento sociale e di elevazione spirituale.
I documenti, i video e le testimonianze che ha accuratamente depositato all’Archivio della Biennale rappresentano un lascito prezioso, un invito a riscoprire e a celebrare la ricchezza e la complessità di un’epoca di profonda trasformazione culturale.