Un’iniziativa di portata strategica per il futuro del patrimonio artistico milanese: il Comune di Milano e la prestigiosa Scuola di Restauro di Botticino formalizzano una partnership innovativa, volta a coniugare formazione specialistica e conservazione del ricco tessuto culturale cittadino.
 Questa collaborazione, più che una semplice accordo operativo, si configura come un vero e proprio investimento nel capitale umano e nella salvaguardia della memoria storica.
L’impegno iniziale si concretizza in interventi di restauro mirati a Palazzo Reale e al Castello Sforzesco, due fulcri della identità milanese.
 Questi siti, custodi di secoli di storia, offrono agli studenti della Scuola di Botticino un banco di prova eccezionale, permettendo loro di applicare le teorie apprese in un contesto operativo di altissimo livello.
 L’esperienza diretta, la complessità dei materiali, la delicatezza delle tecniche di intervento, costituiscono un percorso di apprendimento ineguagliabile.
Il primo progetto, guidato dall’esperta Deborah D’Elia, ha visto il reimpianto di fedeli riproduzioni dei celebri vasi Borghese e Medici nella Grande Anticamera di Palazzo Reale.
 Questi manufatti, testimonianza di un passato glorioso, erano stati rimossi dalla Galleria degli Specchi durante gli eventi traumatici della Seconda Guerra Mondiale.
 Il loro ritorno, seppur in forma di copie, rappresenta un gesto simbolico di riappropriazione culturale e di restituzione di un’immagine di grandiosità.
L’ambizione della partnership, tuttavia, non si limita a queste prime iniziative.
 Il programma prevede un ampliamento degli interventi ad altre istituzioni culturali comunali, tra cui il Museo del Novecento, la Galleria d’Arte Moderna, il Mudec (Museo delle Culture) e il Museo del Risorgimento, estendendo così l’impatto della collaborazione sull’intero panorama artistico milanese.
Un elemento particolarmente significativo è il progetto internazionale in divenire: un’operazione di restauro e valorizzazione di opere un tempo parte del patrimonio di Palazzo Reale, ma disperse nel tempo presso sedi diplomatiche italiane all’estero.
Questa iniziativa, che si preannuncia di grande rilevanza, testimonia un impegno a recuperare frammenti di storia e a ricostruire un racconto disperso, rafforzando il legame tra Milano e la sua rete di rappresentanze all’estero.
Come sottolinea l’Assessore alla Cultura, Tommaso Sacchi, l’obiettivo primario è creare un ponte solido tra formazione e patrimonio, offrendo ai giovani restauratori l’opportunità di confrontarsi con la realtà del campo, affinando le proprie competenze e acquisendo un bagaglio di esperienza inestimabile.
 Questo approccio non solo contribuisce alla conservazione delle opere d’arte, ma promuove anche una trasmissione di conoscenze e tecniche che consolidano il ruolo dell’Italia come punto di riferimento mondiale nel settore del restauro, un’eccellenza riconosciuta e invidiata a livello internazionale.
 In definitiva, si tratta di un investimento nel futuro, che mira a preservare la memoria culturale di Milano e a formare i restauratori del domani.



 
                                    



