La prima edizione del Milano Film Fest si è conclusa al Piccolo Teatro Strehler, consacrando opere cinematografiche provenienti da angoli diversi del mondo, testimonianza di una scena globale in fermento. L’evento, coronato da un red carpet gremito di personalità, ha visto l’attore James Franco, presidente di giuria e interprete dell’imminente “Hey Joe” di Claudio Giovannesi, condividere il palco con il direttore artistico Claudio Santamaria.Il lungometraggio belgo-francese “Aimer Perdre” dei fratelli Lenny e Harpo Guit si è distinto come miglior film, un’opera che trascende la semplice narrazione per immergersi in un’esplorazione complessa e sfaccettata dell’ossessione del gioco d’azzardo. La giuria, composta da figure di spicco come Franco stesso, Claudio Giovannesi, Francesco di Leva, Isabella Ragonese e Margherita Buy, ha premiato la pellicola per la sua capacità unica di fondere realismo e surrealtà, creando un universo visivo e narrativo originale. Maria Cavalier Bazan, interprete magistrale di Armande Pigeon, la protagonista tormentata intrappolata in un vortice di dipendenza e disperazione nella desolante Bruxelles, ha ritirato il premio, incantando il pubblico con la sua interpretazione intensa e visceralmente autentica. La giuria ha inoltre riconosciuto il valore di “Girls on Wire” di Vivian Qu (Cina, 2025), un thriller audace e innovativo che si erge a dichiarazione d’amore per il cinema, mescolando generi apparentemente incongruenti in una narrazione dinamica e stimolante.Il concorso cortometraggi ha visto trionfare “Rochelle” di Tom Furniss (Nuova Zelanda, 2024), un’opera che affronta il tema del lutto attraverso un linguaggio cinematografico potente e inaspettato. La giuria, presieduta da Valentina Lodovini, ha apprezzato la capacità del film di trasformare un momento di violenza improvvisa – un pugno in pieno viso – in una corsa adrenalinica e catartica in un’arena di demolizioni automobilistiche, simbolo di una liberazione brutale e necessaria.Oltre al premio principale, la giuria dei corti ha conferito il Gran Premio a “Spine” di Kristina Panova (Russia, 2024), un ritratto introspettivo e profondamente umano di un medico carcerario alle prese con un conflitto morale lacerante, e una Menzione Speciale a “È successo” di Ezio Maisto (Italia, 2024), un documentario toccante che segue il percorso di un gruppo di giovani napoletani attraverso un corso di recitazione, offrendo uno sguardo intimo sulle loro aspirazioni, le loro difficoltà e la potenza trasformatrice dell’arte. Il festival si è così rivelato un crogiolo di talenti e un’occasione unica per celebrare la diversità e la vitalità del cinema contemporaneo.
Milano Film Fest: Un Crogiolo di Talenti dal Mondo Intero
Pubblicato il
