Il clamore suscitato dalla mostra “Munch. Il grido interiore” ha superato ogni previsione, consacrandola come l’evento culturale più affollato d’Italia nel biennio 2024/2025. Più di mezzo milione di persone hanno attraversato le porte di Palazzo Reale a Milano e Palazzo Bonaparte a Roma, un’onda di interesse che testimonia il profondo legame emotivo che l’opera di Edvard Munch continua a generare.Il percorso espositivo milanese ha accolto 276.805 visitatori, mentre Roma ha registrato un’affluenza di 259.476 spettatori. L’inaugurazione romana, impreziosita dalla presenza istituzionale del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e della Regina Sonja di Norvegia, ha sottolineato il significato transculturale dell’evento, sottolineando come l’eredità di Munch trascenda i confini nazionali.Ma il successo della mostra non si misura solo in numeri. Iole Siena, presidente di Arthemisia, organizzatrice dell’esposizione, ha espresso un sentimento di profonda commozione, descrivendo le reazioni degli spettatori: lacrime di commozione, sguardi perplessi, la consapevolezza di aver offerto a una vasta platea l’opportunità di avvicinarsi a un’arte capace di risuonare nell’animo umano. Questo, per lei, rappresenta la vera ricompensa del lavoro svolto, la conferma che l’arte può ancora essere un potente veicolo di apprendimento, condivisione e memoria.”Munch. Il grido interiore” si è configurata come un’impresa curatoriale senza precedenti, resa possibile dalla preziosa collaborazione con il Museo Munch di Oslo. Il prestito di cento opere iconiche, un’operazione di straordinaria portata, ha offerto al pubblico italiano e straniero la possibilità di contemplare da vicino l’universo artistico di un maestro dell’Espressionismo, un’icona dell’inquietudine e dell’esplorazione interiore.L’entusiasmo del pubblico italiano è stato particolarmente significativo. L’assenza prolungata di Munch nel panorama artistico nazionale, durata decenni, ha generato un desiderio represso che si è tradotto in un’affluenza straordinaria. Oltre 320.000 visitatori, provenienti da ogni angolo del Paese, hanno risposto all’appello, insieme a oltre 3.500 classi scolastiche, dai licei alle elementari. L’allestimento, curato per integrare l’impatto visivo delle opere con un solido apparato didattico, ha permesso di comprendere a fondo i principi dell’Espressionismo e il contesto storico-culturale in cui è nato.La mostra ha attratto anche un flusso considerevole di turisti stranieri, che hanno contribuito significativamente al successo complessivo. Questo dato conferma il ruolo di Milano e Roma come poli d’eccellenza culturale, capaci di attrarre eventi di portata internazionale e di proiettare l’immagine dell’Italia nel mondo. La curatrice Patricia G. Berman, figura di spicco negli studi su Edvard Munch, e il contributo scientifico di Costantino D’Orazio, hanno garantito un’esperienza espositiva ricca di approfondimenti e spunti di riflessione, contribuendo a consolidare la reputazione di Arthemisia come leader internazionale nell’organizzazione di mostre d’arte di alto livello.
Munch: il Grido interiore, un successo senza precedenti in Italia.
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