Ornella Vanoni, un addio colmo di musica e commozione a Milano.

Il silenzio, dopo la tempesta di una vita intensa, si è fatto eco tra le mura del Piccolo Teatro Grassi.

Un silenzio gravido di ricordi, intriso delle note che per decenni hanno accompagnato l’esistenza di Ornella Vanoni, più che una cantante, un’icona, un’anima capace di incarnare la complessità e la bellezza del vivere.
L’omelia, celebrata da Don Luigi Garbini, non è stata una semplice commemorazione, ma un viaggio nell’essenza di una donna che ha saputo tradurre in versi e melodie le fragilità e le certezze dell’animo umano.

Don Garbini ha illuminato la cerimonia con aneddoti tratti dalla vita di Ornella, tessendo un filo conduttore tra le sue esperienze e i suoi brani più celebri.

Una vita segnata da una profonda, a volte tormentata, fede, testimoniata dalla frase: “Ti benediciamo Signore perché ci hai dato Ornella”, una preghiera sussurrata in un contesto di dubbi e incertezze, un’ammissione di vulnerabilità che ha toccato il cuore di molti.
La sua sincerità, la sua capacità di spogliare la propria anima, ha permesso alla sua voce di superare ogni barriera, di penetrare nei cuori, di diventare un compagno di viaggio per generazioni.

Il ricordo ha preso forma nella musica, con Paolo Fresu che ha intonato “L’appuntamento”, una melodia struggente che ha riempito lo spazio di un’emozione palpabile.

La tromba, con il suo suono vibrante e malinconico, ha creato un legame tra il mondo terreno e quello spirituale, un addio che trascende il dolore.

Il fiume di persone che hanno attraversato la camera ardente – circa novemila, secondo l’assessore comunale alla Cultura, Tommaso Sacchi – è una testimonianza eloquente dell’amore e del rispetto che Ornella Vanoni ha suscitato.

Un tributo sentito, un abbraccio collettivo per una donna che ha reso Milano parte integrante del suo percorso artistico e personale.

Sacchi ha sottolineato come Ornella Vanoni fosse “Miano”, un’anima profondamente legata alla città, una delle sue voci più autentiche.
La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel panorama culturale milanese, privando la città di una delle sue protagoniste più amate.
Il lutto cittadino proclamato dal sindaco Sala è un riconoscimento formale del dolore che ha colpito la comunità.

Ma, al di là delle cerimonie ufficiali, l’eredità di Ornella Vanoni risiede nella sua musica, nelle sue parole, nella sua capacità di aver reso visibili le emozioni più intime di un’intera epoca.
Il suo nome, incastonato nella memoria collettiva, continuerà a risuonare nel cuore di Milano, un faro luminoso che guida verso la bellezza e l’autenticità dell’essere.

La sua voce, come un eterno ritorno, continuerà a parlare alle generazioni future, un’eredità indelebile nel tessuto culturale della città e non solo.

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