A Milano, il prestigioso Palazzo Dugnani, scrigno di affreschi attribuiti a Tintoretto e situato in una posizione strategica tra via Manin e i Giardini Montanelli, ha ricevuto un’unica proposta nell’ambito del bando comunale per la sua concessione trentennale.
L’edificio, di proprietà del Comune, si presenta come un’opportunità complessa, gravata da un ambizioso piano di restauro stimato in venti milioni di euro, un investimento cruciale per la sua conservazione e valorizzazione.
L’offerta pervenuta è di Suit Supply Srl, la filiale italiana del rinomato marchio olandese di abbigliamento maschile, un’azienda che ambisce a imprimere una nuova impronta al palazzo, destinandolo a funzioni ancora da definire in dettaglio.
L’apertura delle buste ha segnato il primo atto di un processo selettivo articolato e complesso, che richiede ora una scrupolosa verifica della completezza della documentazione presentata.
L’avvocatura comunale dovrà quindi esprimersi sull’eventuale necessità di integrazioni, una fase delicata che potrebbe influenzare l’esito finale della procedura.
Solo successivamente, i documenti saranno sottoposti a un’analisi approfondita, al fine di valutare la conformità all’offerta tecnica richiesta.
L’iniziale fervore attorno all’ipotesi di un museo della moda, auspicata dalla Camera Nazionale della Moda, si è spento, aprendo la strada a scenari più ampi e diversificati per la riqualificazione del palazzo.
Il bando ha infatti concepito Palazzo Dugnani come un potenziale polo culturale di rilevanza nazionale, aprendo a destinazioni d’uso alternative come un museo dedicato ai media, all’evoluzione dell’immagine e alla comunicazione visiva, o un centro scientifico-culturale in sinergia con il Museo di Storia Naturale, già presente nel quartiere.
La base d’asta per l’affitto annuale è fissata a 1.633.000 euro, un importo significativo che riflette il valore dell’immobile e la sua posizione privilegiata.
Il costo del restauro, quantificato in venti milioni di euro, sarà compensato attraverso una riduzione dei canoni di locazione, un meccanismo volto a incentivare l’investitore a prendersi cura del patrimonio architettonico milanese.
Questa concessione trentennale rappresenta un’occasione unica per un operatore privato di imprimere un segno distintivo nel panorama culturale cittadino, pur assumendosi l’onere di preservare un edificio storico di inestimabile valore, testimonianza di un passato ricco di storia e arte.
Il futuro di Palazzo Dugnani, ora, è nelle mani di chi saprà interpretare al meglio il suo potenziale, coniugando innovazione e rispetto per la tradizione.