Il Premiolino 2025, giunto alla sua sessantacinquesima edizione, si configura come un atto di memoria e un monito urgente per il futuro dell’informazione. La cerimonia, che si terrà il 29 settembre al Piccolo Teatro Grassi di Milano, non celebra solo l’eccellenza giornalistica, ma commemora soprattutto il prezzo sommerso della verità, pagato a caro prezzo in un anno segnato da conflitti e violenze.I riconoscimenti, assegnati a Paolo Giordano (Corriere della Sera), Anna Zafesova (La Stampa), Luigi Manconi (La Repubblica), Siegmund Ginzberg (Il Foglio), Thomas Mackinson (Il Fatto Quotidiano) e Sabrina Giannini (Rai 3), emergono da un panorama giornalistico sempre più fragile e minacciato. Come sottolinea Chiara Beria di Argentine, presidente della giuria, il 2024 ha rappresentato un punto di rottura, un anno in cui il numero di giornalisti caduti nell’esercizio del loro lavoro ha raggiunto livelli drammatici, superando ogni precedente dal secondo dopoguerra. Particolarmente toccante è il ricordo di Viktorija Roščyna, giornalista di Ukraïns’ka Pravda, vittima di efferate torture e assassinio a Enerhodar. La sua storia incarna la pericolosità del lavoro di cronista nelle zone di guerra e la gravità delle restrizioni alla libertà di stampa.La giuria ha espresso preoccupazione per il declino della libertà di stampa in Italia, evidenziato dal rapporto Reporters sans Frontières, che ha posizionato il nostro paese al 49° posto. Questo deterioramento è attribuibile non solo alla pressione esercitata dalle organizzazioni criminali in alcune regioni, ma anche a dinamiche politiche intricate e a un contesto di crescente polarizzazione. L’esplosione di notizie false e disinformazione sui social media aggrava ulteriormente la situazione, rendendo più difficile per i cittadini distinguere la verità dalla menzogna.In questo scenario complesso, la giuria ha ritenuto essenziale premiare quelle opere giornalistiche che offrono ai lettori strumenti di analisi critica e approfondimento, capaci di superare pregiudizi e narrazioni semplificate. Si tratta di articoli, inchieste, reportage e approfondimenti che promuovono una cittadinanza informata e consapevole, in grado di formarsi opinioni autonome e responsabili.Completano la giuria, presieduta da Beria di Argentine, figure di spicco nel panorama giornalistico italiano, tra cui Piero Colaprico (vicepresidente), Giulio Anselmi, Antonio Calabrò, Francesco Costa, Ferruccio de Bortoli, Mattia Feltri, Milena Gabanelli, Enrico Mentana, Donata Righetti, Beppe Severgnini, Gian Antonio Stella, Benedetta Tobagi e Carlo Verdelli, a testimonianza dell’importanza di un dibattito aperto e costruttivo sul futuro dell’informazione. La loro presenza sottolinea l’impegno collettivo a difendere la libertà di stampa come pilastro fondamentale di una società democratica.
Premiolino 2025: Memoria e Monito per il Futuro del Giornalismo
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