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Scala, malore a Chailly: interrotta la Lady Macbeth

Un velo di inquietudine ha interrotto l’esuberante apertura della stagione lirica del Teatro alla Scala, lasciando il pubblico in stato di sospensione e ponendo l’attenzione sulla fragilità umana anche nel regno dell’eccellenza artistica.
La rappresentazione di ‘Una Lady Macbeth del distretto di Mcesk’, opera ambiziosa e impegnativa che aveva già ricevuto un caloroso tributo con undici minuti di applausi all’atto inaugurativo, è stata bruscamente interrotta a seguito di un improvviso malore colpito dal suo direttore, il Maestro Riccardo Chailly.

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L’evento, che ha suscitato immediata mobilitazione con l’intervento di un’ambulanza e di un’automedica, ha costretto alla sospensione definitiva della performance.

Precedenti indiscrezioni avevano già segnalato un periodo di non perfetta forma fisica nel Maestro, settantadue anni, un elemento che aveva contribuito a un primo intervallo insolitamente lungo, protratto per circa quindici minuti, un segnale sottile, poi rivelatosi significativo, di una condizione più delicata.
La decisione di interrompere la rappresentazione, comunicata al pubblico dal coordinatore artistico Paolo Gavazzeni, non è stata presa alla leggera.
Si è trattato di una scelta complessa, frutto di una valutazione attenta alla delicatezza del momento e al profondo rispetto per la persona del Maestro.
La complessità intrinseca dell’opera di Šostakovič, con le sue sfumature psicologiche e la sua densità musicale, richiederebbe un’energia direzionale eccezionale, che in questa circostanza non era sostenibile.
La salute del direttore, dunque, si è rivelata prioritaria, al di sopra di qualsiasi considerazione legata alla programmazione artistica.

L’incidente sottolinea la vulnerabilità dell’arte, un’arte che richiede l’investimento totale di chi la crea e la interpreta, ma che non può ignorare i limiti umani.
La Scala, tempio dell’opera lirica, si è ritrovata a confrontarsi con un evento inatteso, testimoniando un momento di umanità che trascende il palcoscenico e risuona con l’esperienza di ogni spettatore.

Resta ora l’incertezza sulla data di ripresa della rappresentazione, un vuoto che lascia presagire un’attesa carica di speranza per il rapido e completo ristabilimento del Maestro Chailly.

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