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Tertium Datur: Arte, Innovazione e Infinito all’Expo di Osaka

Il 27 e il 29 luglio, all’Expo di Osaka, si materializzerà “Tertium Datur”, un’esperienza performativa ambiziosa che trascende i confini tradizionali tra le arti.
Più che uno spettacolo, si tratta di un vero e proprio laboratorio creativo, frutto di una collaborazione inedita tra le Scuole Civiche di Milano, la Fondazione Pistoletto e il Comune di Milano, un progetto che incarna lo spirito di innovazione e la ricerca di nuove forme espressive.

A guidare questo processo di creazione sono docenti, studenti e artisti emergenti, riuniti in una rete multidisciplinare che vede la Civica Scuola di Musica Claudio Abbado dedicarsi all’elaborazione di un paesaggio sonoro originale, la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti tessere la narrazione visiva attraverso l’animazione, e la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi modellare l’azione performativa e la drammaturgia.

L’Accademia UNIDEE – Fondazione Pistoletto sigilla questo connubio con la cura dei costumi, elementi cruciali per l’immersione nel mondo scenico.
“Tertium Datur” si articola in tre atti distinti, un viaggio concettuale che parte dall’epoca rinascimentale per giungere al nostro presente, intersecando passato e futuro.
Il sipario si alza sulla bottega di Leonardo da Vinci, nel 1490, durante i frenetici preparativi per la “Festa del Paradiso”, commissionata in occasione del matrimonio tra Gian Galeazzo Sforza e Isabella d’Aragona.

Lo spettatore è immerso nell’atmosfera vibrante e ricca di fermento creativo di quell’epoca cruciale per l’arte e la cultura italiana.

Il secondo atto ricrea la sontuosità della festa stessa, un evento di grande respiro che testimonia la magnificenza del potere e l’esuberanza artistica del Rinascimento.

Il terzo atto rappresenta il cuore pulsante della performance: un’immaginaria assistente di Leonardo da Vinci, figura guida e mediatrice, conduce il pubblico in un percorso di riflessione che intreccia l’utopia leonardesca con il concetto innovativo del “Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto.

Quest’ultima, ideata come una sintesi tra l’indistruttibilità del passato, la transitorietà del presente e la possibilità di un futuro sostenibile, diventa il filo conduttore che lega le diverse epoche e le diverse discipline artistiche coinvolte.

Il culmine della performance si rivela in un rituale collettivo: la creazione scenica di una forma simbolica, l’infinito rappresentato attraverso tre cerchi interconnessi.
Questa immagine potente e suggestiva non solo celebra l’infinito stesso, ma simboleggia anche l’apertura a nuove possibilità, la capacità di superare i confini del pensiero binario e di immaginare un futuro più armonioso e sostenibile.
“Tertium Datur” si configura, dunque, come un invito all’azione, un’esortazione a ricercare soluzioni innovative e a costruire un futuro che tenga conto della nostra eredità culturale e delle sfide ambientali che ci attendono.

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