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venerdì 14 Novembre 2025

Yann Tiersen: Viaggio Sonoro tra Irlanda e Introspezione

Nel panorama musicale contemporaneo, il nome di Yann Tiersen è divenuto sinonimo di una poetica sonora capace di coniugare delicatezza e potenza, immediatezza e profondità concettuale.
L’eco del suo successo planetario, cementato dalla colonna sonora del cult “Il Favoloso Mondo di Amélie” (2001), risuona ora in un progetto discografico ambizioso e intimamente connesso alle sue riflessioni più recenti: *Rathlin from a Distance | The Liquid Hour*.

La sua unica data italiana, all’Alcatraz di Milano il 6 novembre, offre l’opportunità di immergersi in un universo sonoro che trascende la semplice musica, configurandosi come un vero e proprio diario di viaggio esistenziale.
*Rathlin from a Distance | The Liquid Hour* si articola in due nuclei distinti, quasi due facce di una stessa medaglia.

La prima parte, *Rathlin from a Distance*, si rivela un’esplorazione introspettiva guidata dal suono del pianoforte, un viaggio intimo e contemplativo che evoca immagini di solitudine e bellezza.

Il titolo stesso si riferisce a un’isola dell’Irlanda del Nord, un luogo remoto e selvaggio che funge da metafora del percorso interiore dell’artista.
Gli otto brani che compongono questa sezione prendono il nome di località visitate durante una recente spedizione in barca a vela, un viaggio che lo ha portato dalle acque dell’Atlantico, al Faro di Fastnet, alle impervie coste delle Isole Faroe, ampliando ulteriormente il contesto geografico e suggestivo dell’opera.
La seconda parte, *The Liquid Hour*, segna un’inversione di rotta, un’esplosione di suoni che fondono l’elettronica con elementi psichedelici, creando un paesaggio sonoro dinamico e inaspettato.
Questa sezione si apre con “L’acqua diventa uno specchio della mia rabbia.

E della speranza”, un brano che rivela un impegno politico latente, un desiderio di cambiamento sociale espresso attraverso una colonna sonora incisiva e provocatoria.
Tiersen non si limita a raccontare, ma si fa portavoce di una critica al sistema capitalista, un sistema che ha già visto l’artista sfidare con un tour invernale a vocazione minimalista, in luoghi e contesti spesso inaspettati.
L’esperienza del mare, elemento cardine dell’ispirazione, si rivela un catalizzatore di trasformazione.
L’isolamento, la vastità, la forza primordiale dell’oceano, contribuiscono a un processo di smantellamento delle certezze, invitando l’artista a confrontarsi con le proprie convinzioni, la propria identità, la propria essenza.
Questo confronto genera un bisogno di liberazione, un rifiuto delle imposizioni sociali, un’aspirazione alla vulnerabilità e all’autenticità.

Il mare, in questo senso, non è solo uno scenario, ma un maestro severo che esige onestà e invita alla profonda introspezione.

La musica di Tiersen, con questo nuovo album, si configura quindi come una profonda riflessione sulla condizione umana, un invito a rompere gli schemi e a riscoprire la forza che risiede nella connessione con la natura e con il proprio io più autentico.

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