Il panorama della moda milanese si è recentemente arricchito di un gesto di rottura, un atto di posizionamento che trascende la mera estetica e si fa portavoce di un profondo impegno civile.
Yezael, marchio fondato e diretto creativamente da Angelo Cruciani, ha scelto di manifestare la propria visione non attraverso una sfilata convenzionale, bensì in una partecipazione attiva a un evento a sostegno della Palestina, un’affermazione di coerenza che contrasta con la percezione di un Fashion System spesso percepito come distaccato dalle complesse dinamiche geopolitiche e dalle urgenze umanitarie del nostro tempo.
La decisione di Yezael non è un’imprudenza, ma una scelta strategica profondamente radicata in una filosofia progettuale che rifiuta l’apparenza fine a se stessa.
Cruciani, con lucidità, denuncia l’ipocrisia di un sistema che celebra la bellezza superficiale, ignorando le sofferenze che la circondano.
La collezione primavera-estate 2024, intitolata “Peace 2.0”, incarna questa visione, declinando il tema della pace in una narrazione visiva potente e multifacetta.
Il celebre simbolo della pace, universalmente riconosciuto, non è un mero ornamento, ma un elemento integrante del design, reinterpretato in diverse tecniche – ricamo, tricot, stampa – e applicato a capi sartoriali di pregio.
“Siamo le nostre scelte,” afferma Cruciani, un monito all’agire responsabile e consapevole.
L’eleganza, per Yezael, non è sinonimo di lusso ostentato, ma di integrità morale e di sensibilità verso il prossimo.
La collezione si rivolge a una generazione disillusa, assuefatta da una cultura del consumo effimero e intrappolata in realtà virtuali, incoraggiandola a riscoprire il valore dell’impegno civico e dell’azione concreta.
La proposta di Yezael coniuga l’eccellenza sartoriale con l’artigianato di alta qualità, dando vita a capi unici, come i blazer tempestati di spille ispirate alla celebre colomba di Picasso, un’immagine iconica di speranza e riconciliazione.
Questa scelta stilistica non è casuale: la colomba, simbolo di pace universale, diventa un emblema della volontà di Yezael di contribuire a diffondere un messaggio di speranza e di dialogo.
Abbandonando il tradizionale format della sfilata, Yezael ha optato per un approccio innovativo, mettendo a disposizione della collezione addetti ai lavori, giornalisti, influencer e modelli, con l’obiettivo di diffondere un messaggio che rompa il silenzio e stimoli una riflessione più ampia all’interno del mondo della moda.
Questo gesto rappresenta un atto di coraggio e un invito al cambiamento, un tentativo di ridefinire il ruolo della moda come strumento di espressione culturale e di impegno sociale, oltre che come industria di spettacolo e consumo.
La scelta di bypassare la Fashion Week per abbracciare una manifestazione pubblica sottolinea la volontà del marchio di essere parte di un dibattito più ampio e di utilizzare la propria piattaforma per amplificare voci altrimenti marginalizzate.