L’industria automobilistica europea si trova sull’orlo di una trasformazione radicale, un bivio cruciale che richiede decisioni strategiche di portata storica da parte della Commissione Europea.
La sfida non è meramente economica, ma coinvolge la competitività globale, la sovranità industriale e la stessa identità manifatturiera del continente.
L’ombra crescente dei produttori cinesi, con la loro capacità di innovazione, costi di produzione ottimizzati e una rapida penetrazione nei mercati internazionali, pone una questione urgente: è possibile preservare la vitalità del settore automobilistico europeo senza compromettere la sua autonomia?L’attuale traiettoria, orientata verso l’elettrificazione forzata, sebbene necessaria per affrontare le sfide ambientali, rischia di innescare una “desertificazione industriale” – un processo di spopolamento di competenze, impianti e posti di lavoro che impoverirebbe il tessuto economico europeo.
L’impegno per la sostenibilità non deve tradursi in un sacrificio indiscriminato dell’eccellenza manifatturiera che ha caratterizzato il settore per decenni.
L’Automotive Regions Alliance (ARA), voce autorevole che rappresenta i territori industriali più dinamici d’Europa, lancia un appello pressante alla Commissione.
Non si tratta di rinnegare l’elettrificazione, ma di ripensare l’approccio, di introdurre flessibilità e di incentivare una transizione più graduale e inclusiva.
È fondamentale riconoscere la diversità delle realtà produttive europee, che spaziano dalla produzione di veicoli di lusso alle utilitarie, e adattare le politiche di incentivazione di conseguenza.
L’innovazione non si limita all’elettrificazione.
L’idrogeno, i carburanti sintetici, l’ottimizzazione dei motori a combustione interna (come ponte verso il futuro) e la ricerca su materiali innovativi per ridurre il peso dei veicoli rappresentano percorsi alternativi e complementari che meritano un sostegno significativo.
La Commissione deve promuovere una ricerca e sviluppo più ampia, finanziando progetti che esplorino queste alternative e che permettano all’Europa di non dipendere esclusivamente dalla tecnologia delle batterie.
La questione dell’approvvigionamento delle materie prime necessarie per le batterie – litio, cobalto, nichel – è un’altra sfida cruciale.
L’Europa deve ridurre la sua dipendenza da fornitori esterni, investendo nella ricerca di giacimenti europei e promuovendo il riciclo delle batterie a fine vita.
La creazione di una filiera europea completa, dalla estrazione delle materie prime alla produzione di batterie e veicoli elettrici, è essenziale per garantire la sovranità industriale e la creazione di posti di lavoro.
L’ARA sollecita un dialogo aperto e costruttivo con l’industria, i sindacati e le regioni, per definire una strategia condivisa che preservi la competitività europea, promuova l’innovazione sostenibile e crei un futuro prospero per il settore automobilistico.
Il tempo a disposizione è limitato, e l’inerzia potrebbe avere conseguenze irreversibili per l’economia europea.