Bergamo si conferma un crocevia cruciale tra tradizione e innovazione, un punto nevralgico per il mondo rurale che si rinnova e si proietta verso il futuro.
La Fiera di Sant’Alessandro, con la sua recente edizione che ha superato le 50.000 presenze, non è solo un evento di apertura del calendario fieristico, ma un vero e proprio barometro delle dinamiche che animano il settore primario italiano.
La fiera si distingue per la sua capacità di coniugare il profondo legame con le radici agricole con un’apertura decisa alle nuove tecnologie e alle sfide ambientali del XXI secolo.
La presenza massiccia di allevatori e appassionati, affiancata dall’interesse crescente di famiglie, testimonia la vitalità di un patrimonio culturale e produttivo che continua a generare opportunità.
L’attesissima rassegna zootecnica, che ha visto protagonisti bovini, ovini, caprini, equidi e altre specie allevate, ha rappresentato un’occasione imperdibile per riscoprire la biodiversità e l’importanza dell’allevamento sostenibile.
Parallelamente, l’area dedicata alle macchine e attrezzature agricole ha offerto una panoramica completa degli strumenti che supportano il lavoro agricolo, con un focus particolare sulle soluzioni più efficienti e performanti.
L’evoluzione del settore è visibile anche nell’ampia sezione dedicata all’agritech, un ecosistema in rapida espansione che integra l’agricoltura con le tecnologie digitali.
Intelligenza artificiale, sensori, droni, sistemi di irrigazione intelligente e piattaforme di analisi dei dati sono solo alcuni degli strumenti che stanno rivoluzionando i processi agricoli, ottimizzando la produzione, riducendo gli sprechi e minimizzando l’impatto ambientale.
La manifestazione ha visto la partecipazione di oltre 190 espositori, provenienti da 14 regioni italiane e da Austria ed Ecuador, a testimonianza del suo ruolo di ponte tra territori e culture diverse.
I 40.000 metri quadrati di fiera hanno ospitato un caleidoscopio di prodotti, soluzioni e saperi, che spaziano dalle tecniche agricole tradizionali alle più avanzate frontiere dell’innovazione, creando un dialogo continuo tra passato e futuro, tra esperienza consolidata e nuove prospettive.
Questo connubio, dinamico e stimolante, consolida il ruolo di Bergamo come capitale del mondo rurale, motore di crescita e di progresso per il settore primario italiano.