La stagione dei rinnovi delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) nelle aziende lombarde, che operano sotto i contratti collettivi nazionali di Confindustria e Conservizi, si conclude con un dato significativo: la CGIL si afferma come il primo sindacato regionale, consolidando una posizione di leadership che riflette un profondo radicamento nel tessuto produttivo.
I risultati, elaborati dall’Ispettorato del Lavoro e dai Comitati provinciali dei garanti per il triennio 2021-2024, delineano un quadro complesso dell’evoluzione del panorama sindacale.
L’analisi dei 261.
751 voti validi espressi durante le elezioni delle RSU rivela una netta prevalenza della CGIL, che si aggiudica il 53,95% degli elettori, corrispondenti a 141.
206 preferenze.
La CISL, pur mantenendo una rilevante presenza, si attesta al 29,93% (78.
331 voti), mentre la UIL raccoglie il 13,2% (34.
546 voti).
Una quota minore, pari al 2,93%, è distribuita tra le altre organizzazioni sindacali, che complessivamente totalizzano 7.
668 voti.
L’affluenza media del 70% indica un forte interesse da parte dei lavoratori a partecipare attivamente alla scelta dei propri rappresentanti sindacali.
Questo dato, contestualizzato nell’attuale scenario socio-economico caratterizzato da crescenti preoccupazioni legate alla precarietà, alla flessibilità del lavoro e alla necessità di tutela dei diritti, suggerisce un rinnovato protagonismo dei lavoratori.
L’egemonia della CGIL si estende a un numero considerevole di aree geografiche e settori produttivi: la sua leadership è stata confermata in 10 comprensori su 11, con percentuali variabili che denotano una diversità di contesti territoriali e di sensibilità sindacali.
Analogamente, la CGIL si distingue in 7 categorie di lavoratori su 9, evidenziando una capacità di rappresentanza articolata e una risposta efficace alle specifiche esigenze di diverse categorie professionali.
I valori di consenso, che spaziano dal 45,77% al 69,13% nei comprensori e dal 31,14% al sorprendente 90,41% nelle categorie, testimoniano la forza e la credibilità della CGIL come punto di riferimento per i lavoratori lombardi.
Questi risultati non sono semplicemente un dato statistico, ma un indicatore della fiducia che i lavoratori ripongono nella CGIL per la difesa dei loro diritti, la promozione di migliori condizioni di lavoro e la costruzione di un futuro più equo e sostenibile.
Rappresentano una sfida per le altre organizzazioni sindacali, che dovranno riflettere sulle strategie da adottare per riconquistare consensi e offrire una rappresentanza efficace alle esigenze dei lavoratori.
L’evoluzione del panorama sindacale lombardo, così come delineata da questi risultati, richiede un’attenta analisi e una continua riflessione sulle dinamiche che lo influenzano.