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sabato 25 Ottobre 2025

Disuguaglianze in Italia: giovani a confronto, speranze e sfide.

L’Italia si presenta come un mosaico complesso, le cui tessere – condizioni economiche, capitali sociali, accesso alla cultura e opportunità territoriali – si dispongono in maniera tutt’altro che omogenea, generando traiettorie di vita profondamente diseguali.
Questa frammentazione non è una fatalità, bensì il risultato di dinamiche socio-politiche e strutturali che, pur radicate, possono essere mitigate attraverso azioni mirate e un impegno collettivo.
Il secondo Rapporto sulle Disuguaglianze di Fondazione Cariplo, presentato nel contesto di “Inequalities” alla Triennale Milano, offre un’analisi approfondita di questo scenario, illuminando le sfide e, soprattutto, i segnali di speranza che emergono da esperienze concrete.

L’indagine, focalizzata su un campione di 1.201 giovani tra i 18 e i 45 anni, non si limita a quantificare le disparità, ma cerca di decifrare i fattori che ne determinano l’impatto sulla fioritura individuale – intesa come la possibilità di sviluppare appieno il proprio potenziale.

Il rapporto sottolinea come l’intreccio tra fattori economici, familiari e territoriali agisca da potente filtro, a volte favorevole, spesso limitante.
Sebbene la condizione economica sia percepita come un elemento di supporto per il 54% degli intervistati, questo dato è significativamente inferiore rispetto all’influenza positiva riconosciuta alla famiglia (63%), alla rete sociale (60%) e all’istruzione (65%).
Questo divario rivela una vulnerabilità strutturale, un punto di partenza svantaggiato per una porzione significativa della popolazione.

Le barriere alla fioritura umana non si riducono alla mera condizione economica, che rimane la principale (28%), ma si estendono alle difficoltà relazionali (21%), alle carenze di competenze specifiche, e alla percezione di un sistema sociale non sempre in grado di offrire risposte adeguate.

La mancanza di accesso a opportunità formative, mentorship significative e modelli di riferimento positivi contribuisce a perpetuare le disuguaglianze, limitando il potenziale di individui e comunità.
Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo, evidenzia con chiarezza l’importanza cruciale di una rete di supporto solidale e presente accanto a chi si trova in difficoltà.

Affrontare la crescente disparità non è un compito delegabile a istituzioni o enti specifici, ma richiede un impegno corale, un’azione collettiva che coinvolga famiglie, scuole, imprese, associazioni e il settore pubblico.

La Fondazione si propone, in questa prospettiva, come piattaforma di relazioni e servizi, facilitando l’incontro tra domanda e offerta, promuovendo l’innovazione sociale e sostenendo iniziative capaci di generare un impatto positivo duraturo.

Il rapporto invita a riflettere non solo sui numeri, ma anche sulle storie individuali che si celano dietro di essi, e a trasformare la consapevolezza delle disuguaglianze in azione concreta per un futuro più equo e inclusivo.

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