Ferrovie Nord Milano (FNM) ha inaugurato i primi nove mesi dell’anno con risultati che testimoniano una solida performance economica, caratterizzata da un incremento significativo dei ricavi e dalla robustezza della sua struttura finanziaria.
I ricavi totali hanno registrato una crescita del 5,8%, raggiungendo i 503,6 milioni di euro, un dato che riflette sia l’aumento del trafficante di passeggeri che la capacità di FNM di ottimizzare le entrate derivanti da servizi accessori e attività di gestione infrastrutturale.
L’evoluzione positiva dei ricavi si è tradotta in un rafforzamento del margine operativo lordo (EBITDA), incrementato del 6% e attestatosi a 184,1 milioni di euro.
Questo dato cruciale indica una maggiore efficienza operativa e una migliore gestione dei costi, elementi fondamentali per la sostenibilità e la crescita a lungo termine.
Di pari passo, l’utile netto ha registrato una crescita vigorosa del 12,8%, raggiungendo i 61,5 milioni di euro, a dimostrazione della capacità di FNM di convertire i ricavi in profitti netti.
La situazione finanziaria di FNM appare particolarmente solida, con una posizione finanziaria netta pari a 776,6 milioni di euro.
Questo ampio margine di liquidità conferisce all’azienda una notevole flessibilità per affrontare eventuali imprevisti, cogliere opportunità di investimento e sostenere la crescita futura.
Le previsioni per l’intero esercizio rimangono positive, con una stima di un margine operativo lordo compreso tra 220 e 230 milioni di euro e una posizione finanziaria netta che si attesterà tra 700 e 760 milioni di euro.
Tuttavia, si segnala una revisione al ribasso degli investimenti previsti, che ora sono stimati tra 150 e 190 milioni di euro, rispetto alla precedente stima che oscillava tra 170 e 210 milioni.
Questa riduzione riflette una riconsiderazione strategica delle priorità di investimento, probabilmente orientata a una gestione più conservativa del capitale in un contesto economico incerto, o forse indirizzata a concentrare le risorse su progetti specifici con un ritorno atteso più elevato.
La decisione, sebbene rappresenti una diminuzione delle risorse destinate all’espansione, potrebbe anche indicare una maggiore efficienza nell’allocazione del capitale e un focus su investimenti a maggiore valore aggiunto, come l’ammodernamento tecnologico delle infrastrutture e l’ottimizzazione dei servizi offerti, elementi cruciali per mantenere la competitività nel lungo periodo e per rispondere alle mutevoli esigenze del mercato.








