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martedì 4 Novembre 2025

Fondazione Rigoldi, 500.000 dollari per i giovani NEET

La Global Innovation Challenge 2025 di Citi Foundation, con un investimento complessivo di 25 milioni di dollari, consacra la Fondazione Don Gino Rigoldi tra le cinquanta organizzazioni non profit a livello globale a ricevere un sostegno economico di 500.000 dollari.

L’iniziativa si focalizza su un imperativo urgente: contrastare la precarietà lavorativa che affligge le giovani generazioni, un problema che trascende confini geografici e si radica in disuguaglianze strutturali.

La Fondazione Don Gino Rigoldi, forte di una consolidata esperienza nel territorio lombardo, intende impiegare queste risorse per rafforzare i propri programmi di intervento a favore di giovani vulnerabili, in particolare NEET (Not in Education, Employment or Training) e studenti a rischio di abbandono scolastico.

L’approccio, improntato a una visione olistica, va ben oltre la mera formazione professionale, abbracciando un percorso di crescita personale e di acquisizione di competenze trasversali – le cosiddette *soft skills* – cruciali per affrontare le sfide del mercato del lavoro contemporaneo.
Il piano d’azione si articola in tre pilastri fondamentali: percorsi educativi personalizzati, programmi di *mentoring* individualizzato e interventi di formazione professionale mirati, affiancati da un’iniziativa di educazione finanziaria.

Quest’ultima, spesso trascurata, si rivela essenziale per promuovere l’autonomia e la capacità di gestione delle risorse economiche, elementi chiave per un percorso di inserimento lavorativo sostenibile.
Un elemento distintivo di questa iniziativa è la collaborazione strategica con l’Università degli Studi di Milano.

Questo sodalizio scientifico si concretizzerà in un progetto di ricerca volto a decostruire le dinamiche che ostacolano l’incontro tra domanda e offerta di competenze.

L’obiettivo primario è identificare i fattori che influenzano l’efficacia dei programmi di formazione, analizzando i bisogni emergenti del mondo del lavoro e i profili professionali più richiesti.
La ricerca non si limiterà all’analisi dei dati, ma coinvolgerà attivamente le aziende del territorio, instaurando un dialogo costruttivo per definire i requisiti ideali dei profili ricercati.

“I giovani di oggi si confrontano con barriere complesse e spesso invisibili,” sottolinea Edward Skyler, Head of Enterprise Services and Public Affairs di Citi.

“È imperativo fornire loro le competenze pertinenti e le opportunità concrete per costruire un futuro prospero.

“Don Gino Rigoldi, presidente del Comitato di Garanzia della Fondazione, descrive la situazione con chiarezza: “Spesso i ragazzi che incontriamo non sono ‘bloccati’, ma piuttosto disorientati, privi di una bussola per orientarsi.

Mancano di fiducia in se stessi e non sanno da dove iniziare.

Il nostro ruolo è quello di offrire loro un porto sicuro, un percorso formativo che li aiuti a scoprire il proprio potenziale e a sviluppare le competenze necessarie per inserirsi nel mondo del lavoro.

” La ricerca universitaria, in quest’ottica, si rivela uno strumento prezioso per colmare il divario tra le aspirazioni dei giovani e le esigenze del mercato, facilitando l’incontro tra domanda e offerta e promuovendo un’occupazione di qualità.
L’approccio, dunque, non è solo di supporto, ma di vera e propria progettazione di un futuro professionale.

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