Nell’imminente definizione del piano strategico quadriennale di Intesa Sanpaolo, un’attenzione primaria sarà rivolta all’integrazione dei principi dell’economia circolare e alla ricerca di modelli di business sostenibili. Il Presidente Gian Maria Gros-Pietro, durante il convegno ‘Circular Economy: paradigma economico a prova di futuro’ presso Cariplo Factory, ha espresso la volontà di un approccio innovativo e orientato all’apprendimento continuo, focalizzato sulla verifica della fattibilità e dell’impatto delle iniziative previste.Il ragionamento alla base di questo nuovo corso strategico si fonda su una profonda rilettura del concetto di “rifiuto”. Abbandonare la linearità del modello “risorsa-prodotto-scarto” non significa negare la trasformazione, bensì ridefinirne i confini e massimizzarne il valore. Quello che un contesto considera un residuo, un sottoprodotto inevitabile, può rappresentare una risorsa preziosa in un altro, aprendo scenari di collaborazione e sviluppo inattesi. Questo spostamento di paradigma richiede un impegno attivo da parte delle istituzioni finanziarie, come Intesa Sanpaolo, che si ritrova investita del ruolo di facilitatore e promotore di questo cambiamento strutturale. Non si tratta solo di finanziare progetti eco-compatibili, ma di costruire filiere resilienti, che permettano il recupero e il riciclo dei materiali, riducendo al minimo lo spreco e l’impatto ambientale.La sfida, come ha sottolineato Gros-Pietro, risiede nell’individuazione di “percorsi percorribili”. Ciò implica un’analisi accurata dei rischi e delle opportunità, lo sviluppo di competenze specialistiche, e la creazione di una governance efficiente, capace di monitorare i progressi e di apportare le necessarie correzioni di rotta. Inoltre, il nuovo piano strategico dovrà considerare non solo gli aspetti ambientali, ma anche quelli sociali ed economici, promuovendo un modello di sviluppo inclusivo e condiviso, che tenga conto delle esigenze delle comunità locali e che crei valore per tutti gli stakeholder. La sostenibilità, in questa visione, non è un mero obbligo etico, ma un fattore chiave di competitività e di resilienza nel lungo termine, un investimento nel futuro del Paese e del pianeta. La capacità di recuperare e ottimizzare le risorse impiegate non è solo una questione di efficienza, ma un imperativo strategico per garantire la prosperità delle generazioni future.
Intesa Sanpaolo: Piano Strategico e Economia Circolare
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