La politica commerciale statunitense ha generato confusione nei mercati globali, con l’annuncio, il ritiro, il rinvio o la conferma solo parziale dei dazi. Questo scenario ha influenzato negativamente l’andamento dell’Europa, che ha registrato una ripresa inferiore a causa della chiusura in ribasso di Wall Street. I dati preoccupanti provenienti dall’industria tedesca, con un calo degli ordini del 7% a gennaio, evidenziano la necessità di maggiori stimoli per rilanciare l’economia teutonica.Nel continente asiatico, gli indici di borsa sono tutti in flessione, con Tokyo che chiude a -2,26%, raggiungendo minimi da sei mesi. La Borsa di Tokyo ha subito un tonfo nell’ultima seduta settimanale, con il Nikkei che ha perso il 2,26% scendendo a 36.863,50 punti, livelli non visti dal mese di settembre. Anche il Topix è in calo del 1,56%, arrivando a 2.708,59 punti. Il contesto globale è stato influenzato dal declino di Wall Street dovuto alle incerte politiche tariffarie di Trump e alle crescenti tensioni commerciali internazionali, alimentando le preoccupazioni sulla crescita economica.Gli ordinativi all’industria tedesca nel mese di gennaio hanno registrato un crollo superiore alle aspettative. Secondo i dati dell’Ufficio Nazionale di Statistica Destatis, si è verificata una diminuzione del 7%, rispetto al -5,9% registrato a dicembre (dato rivisto al ribasso), mentre le previsioni di mercato indicavano una flessione del 2,8%. Queste cifre confermano la necessità di interventi mirati per sostenere la ripresa economica del Paese.