Nel suo ultimo trattato, intitolato “La via verso la giustizia sociale”, l’autore analizza il complesso tema della libertà individuale e del suo impatto sulla società contemporanea. Afferma che la strada per raggiungere una vera libertà è oggi più tortuosa che mai, data la crescente complessità delle sfide sociali ed economiche. Uno dei concetti fondamentali sviluppati nel libro è che la libertà di un individuo può limitare o compromettere quella di un altro, sottolineando l’importanza di trovare un equilibrio tra le diverse esigenze e diritti dei cittadini. Secondo l’autore, la libertà di vivere dignitosamente e in sicurezza dovrebbe prevalere su altre forme di libertà individuali, come ad esempio il possesso di armi da fuoco o il rifiuto delle misure preventive durante le pandemie.L’autore critica aspramente l’approccio neoliberalista alla libertà economica, sostenendo che essa non debba essere confusa con il concetto di libero mercato. Contrariamente a quanto proposto da economisti come Milton Friedman, egli ritiene che la deregolamentazione totale e l’assenza di tassazione non siano garanzia di una maggiore libertà economica, bensì possano portare a gravi disuguaglianze sociali e a situazioni di corruzione diffusa. Inoltre, contesta l’idea che un ruolo limitato dello Stato nell’economia sia sinonimo di maggiore libertà individuale, evidenziando come in realtà possa favorire l’emergere di regimi autoritari e populisti.Infine, l’autore mette in guardia contro il rischio di un populismo autoritario derivante dall’inazione dello Stato nel garantire i diritti fondamentali dei cittadini e nel promuovere politiche sociali inclusive. Egli sostiene che è proprio in contesti dove lo Stato interviene troppo timidamente che si possono creare le condizioni favorevoli all’ascesa del populismo autoritario, come dimostrano gli esempi degli Stati Uniti d’America. In conclusione, il libro invita a una riflessione critica sul concetto stesso di libertà e sulle sue implicazioni nella società contemporanea.