La Lombardia, motore economico del Paese, si confronta con un quadro allarmante in termini di salute e sicurezza sul lavoro. I recenti dati Inail relativi ai primi quattro mesi del 2025 rivelano una tendenza inequivocabile: un incremento significativo degli infortuni e delle malattie professionali che solleva interrogativi urgenti sulle condizioni di lavoro e sulla tutela dei lavoratori. Con 36.623 denunce di infortunio e 1.624 casi di malattie professionali, quest’ultimi in crescita del 18,5% rispetto allo stesso periodo del 2024, la regione evidenzia una criticità che trascende la semplice statistica. Il numero di decessi legati agli infortuni, pari a 45, impone una riflessione profonda e un’azione immediata. Particolarmente preoccupante è l’incidenza sugli studenti, che rappresentano il 23% del totale nazionale degli infortuni in ambito scolastico, con un aumento del 4,1% rispetto all’anno precedente. Questa fascia di popolazione, spesso esposta a rischi derivanti da tirocini formativi o attività lavorative precoci, necessita di una protezione specifica e mirata.La situazione, come sottolinea Eloisa Dacquino, segretaria confederale Uil Lombardia, non può essere relegata a un “costo accettabile” del progresso economico. L’analisi dei dati Inail non fornisce solo numeri, ma dipinge un quadro di precarietà, esposizione a rischi e insufficienza delle misure preventive. La media di 13 lavoratori lombardi che quotidianamente si ammalano a causa del lavoro e l’evento tragico di un decesso ogni due o tre giorni, tradiscono una profonda disattenzione verso la salute e il benessere dei lavoratori.Le malattie professionali, in particolare, mettono in luce una cronica sottovalutazione della qualità dell’ambiente lavorativo e dell’impatto dell’esposizione a fattori nocivi quali agenti chimici, rumore, vibrazioni, microclimi avversi e posture inadeguate. Queste patologie, spesso insidiose e con conseguenze a lungo termine, testimoniano la necessità di una profonda revisione delle pratiche aziendali e dell’applicazione delle normative di sicurezza.Uil Lombardia, forte di questi dati allarmanti, lancia un appello urgente per una programmazione strutturale e investimenti strategici nel settore della salute e sicurezza sul lavoro. Non è sufficiente l’adozione di misure emergenziali o interventi sporadici. È necessaria una visione pluriennale che preveda un aumento significativo delle risorse finanziarie dedicate alla prevenzione, all’incremento del personale impiegato nei servizi di sorveglianza e controllo e al rafforzamento delle attività ispettive, garantendo una presenza capillare sul territorio e un monitoraggio costante delle condizioni di lavoro.Inoltre, è fondamentale ripensare il rapporto tra scuola e mondo del lavoro, promuovendo una formazione più efficace sui rischi professionali e garantendo la tutela dei giovani lavoratori. L’innovazione tecnologica, pur portando benefici in termini di produttività, deve essere accompagnata da un’attenta valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza, evitando di creare nuove forme di rischio o di amplificare quelle esistenti. Solo attraverso un impegno collettivo, che coinvolga istituzioni, imprese, sindacati e lavoratori, sarà possibile invertire questa tendenza preoccupante e costruire un futuro del lavoro più sicuro e sostenibile per tutti.
Lombardia, allarme Inail: infortuni e malattie professionali in crescita
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