La gestione delle partecipate regionali in Lombardia solleva interrogativi cruciali sulla sostenibilità finanziaria e l’equità intergenerazionale, come evidenziato dalla Corte dei Conti nel recente parere sul rendiconto 2024.
Al centro delle preoccupazioni emerge la situazione di Autostrada Pedemontana Lombarda spa, un caso emblematico di un’azienda gravata da un debito considerevole, che supera l’1,1 miliardo di euro, e afflitta da perdite operative persistenti.
Il costo per chilometro realizzato, attestatosi a quasi 52 milioni di euro, appare sproporzionato rispetto ai ricavi generati dai pedaggi, sebbene questi ultimi abbiano contribuito a mitigare, seppur marginalmente, le perdite dell’esercizio 2024, che si sono attestate a 1,7 milioni di euro.
L’accumulo di perdite pregresse, salite a 97,9 milioni di euro nel quadriennio 2020-2023, portano il deficit complessivo a quasi 99,6 milioni, configurando una spirale negativa che richiede un’analisi approfondita delle cause e delle strategie di inversione.
L’aumento esponenziale del debito, più del doppio rispetto al 2023, con una preponderanza di finanziamenti bancari (866 milioni di euro), accresce ulteriormente la fragilità finanziaria dell’azienda e la sua dipendenza da fonti esterne.
La Corte dei Conti, nella relazione del Presidente Antonio Buccarelli, richiama con forza il principio di equità intergenerazionale, un dovere imprescindibile che impone di evitare di compromettere le opportunità di crescita delle future generazioni attraverso oneri finanziari eccessivi e insostenibili.
La situazione di Pedemontana, con le sue perdite ricorrenti e l’indebitamento elevato, rappresenta una sfida diretta a questo principio fondamentale.
Il quadro complessivo della gestione delle partecipate regionali non è esente da criticità.
Finlombarda Spa, pur con un indebitamento di 461 milioni di euro, amministra ingenti risorse regionali (603 milioni di euro), parzialmente investite in strumenti finanziari, richiedendo una gestione oculata e trasparente.
Ancora più allarmante è la situazione di Aria spa, la centrale acquisti regionale, che ha ricevuto anticipazioni significative (quasi 20 milioni di euro nel 2024), con una riscatto parziale di 7,4 milioni solo a maggio.
L’attivazione di ulteriori anticipazioni per 75 milioni di euro dall’inizio del 2025, e l’impatto negativo sui flussi di cassa ordinari, sollevano dubbi sulla capacità di Aria spa di gestire autonomamente le proprie risorse e sulla sua efficienza operativa.
In sintesi, le criticità emerse nella gestione delle partecipate regionali richiedono un intervento tempestivo e mirato, che coinvolga un’analisi approfondita delle strategie aziendali, una revisione dei modelli di governance e un rafforzamento dei controlli interni, al fine di garantire la sostenibilità finanziaria, la trasparenza e l’equità intergenerazionale nella gestione delle risorse pubbliche.
La situazione di Pedemontana, in particolare, impone una riflessione radicale sulle scelte strategiche e sulla capacità di risanamento dell’azienda, evitando di trasferire l’onere del debito sulle spalle delle generazioni future.