Il recente evento dedicato all’Archivio storico di Banco Bpm ha offerto una rara opportunità: la consultazione pubblica di brani significativi del carteggio tra Luigi Luzzatti e Tiziano Zalli, figure cardine nella storia del credito popolare italiano.
Questa corrispondenza, iniziata nel 1864 e gelosamente conservata dall’istituto, costituisce una finestra privilegiata sulle origini e l’evoluzione del modello bancario cooperativo nell’Italia del secondo Risorgimento, un’epoca cruciale di transizione economica e sociale.
Più che una semplice raccolta di documenti, il carteggio rappresenta la testimonianza tangibile di un’amicizia profonda e di un’intesa intellettuale che ha plasmato un’innovativa concezione del credito, ponendo le basi per la nascita di ciò che oggi è Banco Bpm.
Come sottolinea Diana Vaccaro, responsabile del Patrimonio artistico della banca, si tratta di un vero e proprio “patto ideale”, un impegno condiviso per la creazione di un sistema finanziario alternativo, ancorato ai valori di mutualità e solidarietà.
L’Italia post-unitaria si trovava ad affrontare sfide complesse: la necessità di promuovere lo sviluppo economico, di ridurre le disuguaglianze sociali, di integrare le realtà regionali.
In questo contesto, Luzzatti e Zalli concepirono un progetto audace: una banca popolare, un’istituzione finanziaria proiettata verso le esigenze dei lavoratori, degli artigiani e dei piccoli imprenditori, ispirata al modello cooperativo europeo e finalizzata a favorire l’emancipazione sociale.
Luigi Luzzatti, economista e politico visionario, formalizzò in termini teorici l’adattamento del credito cooperativo alle specificità del tessuto economico italiano.
La sua capacità di astrazione e di pensiero a lungo termine trovò terreno fertile nell’esperienza concreta di Tiziano Zalli, avvocato e imprenditore lodigiano, già attivo nella promozione del mutualismo e delle società di mutuo soccorso.
La sinergia tra la visione lucida di Luzzatti e la pragmatica competenza di Zalli portò alla fondazione della prima banca popolare italiana a Lodi, il 28 marzo 1864, un evento che segnò l’inizio di una nuova era per il credito italiano.
A questo seguirà, poco più di un anno dopo, la nascita della Banca Popolare di Milano, di cui Luzzatti assumerà la presidenza fino al 1870, guidandone l’espansione e consolidandone l’identità.
Il carteggio rivela un rapporto che trascende i confini della collaborazione professionale, sfociando in una sincera amicizia.
La lingua utilizzata è caratterizzata da toni affettuosi e diretti: espressioni come “Egregio mio fratello di cuore e di idea” testimoniano la profonda stima reciproca e la condivisione di valori.
Luzzatti non esita a raccontare adunze cooperative dove ha esaltato le qualità e l’impegno di Zalli, evidenziando l’importanza del suo contributo.
Questa reciprocità si concretizza in un costante confronto su statuti, modelli organizzativi e, soprattutto, sulle finalità sociali dell’azione bancaria.
In definitiva, la combinazione unica di visione strategica e abilità operativa, incarnata da Luzzatti e Zalli, costituisce la vera matrice delle due istituzioni che, pur seguendo percorsi paralleli, hanno contribuito a plasmare l’identità di Banco Bpm.
Il carteggio non è solo un documento storico; è un monito per il futuro, una dimostrazione di come idee innovative, unite alla capacità di tradurle in pratica, possano generare un impatto positivo e duraturo sulla società.
Rappresenta un esempio tangibile di come il credito, quando animato da valori di solidarietà e mutualità, possa diventare uno strumento di reale progresso sociale.




