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Milano in Piazza: Diecimila contro la Manovra del Governo

Milano si è trasformata in un palcoscenico di profonda contestazione, con una mobilitazione di straordinaria portata, stimata in quindicimila persone, indetta dalla Cgil in segno di forte dissenso nei confronti della manovra finanziaria governativa.
La scelta simbolica di Piazza della Scala come punto di chiusura della giornata di sciopero generale non è casuale, ma riflette un chiaro messaggio politico e un appello diretto all’unità territoriale.

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Il segretario generale della Camera del Lavoro ha sottolineato come la finanziaria, con i suoi tagli diretti agli enti locali per un ammontare di quattro miliardi di euro, rappresenti una minaccia concreta per la tenuta stessa del sistema di welfare e per la capacità delle amministrazioni territoriali di rispondere ai bisogni primari dei cittadini.

Si tratta di un’erosione delle risorse destinate a servizi essenziali come sanità, istruzione e formazione professionale, lasciando comuni, province e regioni in una condizione di profonda precarietà.
La scelta di Piazza della Scala, adiacente a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, ha voluto sottolineare l’importanza strategica degli enti locali come pilastri fondamentali della democrazia costituzionale.

Si tratta di istituzioni che incarnano la prossimità al cittadino, che ne comprendono le esigenze e che rappresentano il volto più umano dell’azione governativa.

La mobilitazione dei dipendenti comunali, che hanno partecipato al corteo con un proprio striscione, testimonia un sentimento condiviso di preoccupazione e di rifiuto verso le scelte politiche in atto.

Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, ha ampliato il perimetro della protesta, estendendola a tutti i lavoratori e a tutti i sindacati, anche a quelli che non hanno aderito allo sciopero.

Ha sottolineato come la capacità di negoziazione sindacale, la possibilità di sedersi al tavolo con il governo per discutere le scelte di politica economica, sia una questione di dignità per tutte le organizzazioni sindacali e un diritto imprescindibile per la tutela dei lavoratori.

La mobilitazione milanese si configura quindi come un monito al governo affinché riconosca il ruolo del sindacato e riapra un dialogo costruttivo, al fine di garantire una manovra finanziaria equa, sostenibile e attenta alle esigenze del paese.
La protesta di oggi non è solo uno sciopero, ma un appello alla responsabilità politica e alla salvaguardia del futuro del lavoro e del welfare.

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