Nel comparto dei dispositivi medici, l’Emilia-Romagna si distingue per una combinazione unica di innovazione, competenze avanzate e inclusività. Il distretto di Mirandola rappresenta il punto di riferimento globale per questo settore, grazie alla sua capacità di mettere insieme ricerca, prototipazione e industrializzazione.Secondo gli ultimi dati del settore, presentati da Confindustria Dispositivi Medici, l’Emilia-Romagna è un territorio di eccellenza nel campo dei dispositivi medici, grazie a 502 aziende produttrici che occupano quasi 17.000 persone, con il 51,6% delle quali altamente qualificate.Il dato più interessante riguarda gli investimenti in Ricerca e Sviluppo: nel 2023, la regione ha destinato circa 130 milioni di euro a questi fini, corrispondenti al 12,9% degli investimenti nazionali nel settore. Questo dimostra l’attenzione della Regione per lo sviluppo tecnologico e innovativo.L’Emilia-Romagna rappresenta il 10,8% delle imprese italiane del settore dei dispositivi medici e il 13% degli occupati a livello nazionale. Questi dati confermano l’impatto significativo che questo comparto ha sull’economia regionale.Vincenzo Colla, Vicepresidente della Regione Emilia-Romagna, definisce il distretto di Mirandola un “ecosistema di innovazione” capace di unire ricerca e produzione, con una qualità eccezionale che consente alle aziende di esportare l’80% della loro produzione. Nicola Barni, Presidente di Confindustria Dispositivi Medici, sottolinea l’eccellenza del distretto nella innovazione delle tecnologie mediche.Inoltre, il distretto di Mirandola è stato definito la “Silicon Valley italiana del biomedicale”, un riferimento globale per questo comparto. Annalisa Sassi, presidente Confindustria Emilia-Romagna, afferma che l’Emilia-Romagna offre alle imprese del settore dei dispositivi medici una delle regioni più innovative e dinamiche del Paese, con un tessuto vivace di relazioni strategiche tra le aziende e una grande attitudine alla ricerca e alla presenza sui mercati esteri.