Milano si è risvegliata sotto il segno della protesta, teatro di uno sciopero generale indetto dalla Cgil che ha visto una significativa mobilitazione dei lavoratori.
Il corteo, partito da Porta Genova e diretto verso Piazza della Scala, ha incrociato le arterie cittadine, trasformando il centro in un palcoscenico di rivendicazioni sociali.
A guidare la marcia, Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, e Luca Stanzione, numero uno della Camera del Lavoro, figure chiave nella rappresentanza dei diritti dei lavoratori.
L’atmosfera era carica di energia, scandita dai cori e animata dalla presenza visiva distintiva dei gilet rossi, simbolo dell’adesione allo sciopero.
Il furgone mobile, diffondendo musica a forte impatto, ha agito come un elemento aggregante, rafforzando l’identità del sindacato dei metallurgici e amplificando il messaggio di protesta.
Un ruolo di primo piano è stato assunto dai lavoratori del Comune di Milano e dalla Fp-Cgil, con uno striscione emblematico che esprimeva la scelta individuale e collettiva di partecipare allo sciopero: “Io sciopero”.
Questa dichiarazione, solennemente portata in testa alla manifestazione, rifletteva una presa di posizione chiara e inequivocabile.
Secondo le prime segnalazioni, l’adesione allo sciopero si è dimostrata particolarmente sentita nelle fabbriche, come testimoniato da un dirigente della Fiom che ha parlato di una “alta partecipazione”.
Sebbene i numeri precisi debbano ancora essere definitivi, l’impatto sulla circolazione è stato evidente: le vie adiacenti al corteo sono rimaste sostanzialmente prive di mezzi di superficie, causando un blocco significativo del traffico.
Lo sciopero, più di una semplice interruzione dell’attività lavorativa, si è configurato come un atto di espressione democratica, un richiamo alla necessità di affrontare temi cruciali come salari, condizioni di lavoro e diritti sindacali.
La mobilitazione milanese si inserisce in un contesto più ampio di proteste a livello nazionale, evidenziando la crescente insoddisfazione dei lavoratori di fronte alle sfide economiche e sociali del momento.
La presenza massiccia di manifestanti, l’organizzazione del corteo e la carica emotiva dell’evento testimoniano la vitalità del movimento sindacale e la sua capacità di mobilitare l’opinione pubblica.




