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giovedì, 15 Maggio 2025
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La Pala di San Bernardino, il capolavoro in mostra al 500esimo anniversario dalla partenza di Lotto da Bergamo.

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Nel corso degli ultimi cinque secoli, l’immagine di Lorenzo Lotto si è radicata profondamente nella cultura bergamasca, creando un legame indissolubile tra l’artista e la sua città natale. E’ questo il motivo per cui Accademia Carrara ha deciso di celebrare il 500esimo anniversario della partenza di Lotto da Bergamo con una mostra che valorizza uno dei suoi capolavori più iconici: la Pala di San Bernardino.Questa opera d’arte, realizzata nel 1521 per la chiesa omonima situata a pochi metri dal Museo, è il frutto della creatività e dell’ingegno di Lotto durante il periodo considerato da molti storici dell’arte tra i più fertili della sua carriera. Il maestro veneziano trascorse infatti a Bergamo gli anni dal 1513 al 1525, lasciando un’impronta indelebile sulla città e sulle sue opere.La Pala di San Bernardino è accompagnata da una mostra fotografica curata da Filippo Maggia, dedicata alle opere di Lotto presenti a Bergamo e sul territorio. Il progetto intende valorizzare non solo la storia artistica della città ma anche il legame tra l’artista e lo spazio naturale che lo circonda.Le foto di Axel Hütte, autore tedesco noto per le sue opere scattate con un approccio poetico e sensibile, accompagnano la mostra creando uno spazio visivo in cui le immagini dell’artista si fanno dialogare con l’architettura della città e con le opere di Lotto. Il risultato è una visione suggestiva e profonda delle opere d’arte, che valorizza il rapporto tra lo spazio architettonico e la luce naturale.La mostra vuole essere un tributo al legame indissolubile che esiste tra Lorenzo Lotto e la città di Bergamo. La Pala di San Bernardino diventa quindi non solo una opera d’arte ma anche un simbolo del connubio tra arte, architettura e paesaggio.La scelta di presentare la mostra all’interno delle sale dell’Accademia Carrara vuole valorizzare il rapporto stretto che esiste tra l’artista e la città. Il Museo, infatti, si trova a pochi metri dalla chiesa dove è collocata la Pala di San Bernardino e il progetto di tutela e valorizzazione delle opere d’arte bergamasca si intreccia con l’esigenza di valorizzare lo spazio urbano in cui esse sono situate.La mostra rappresenta quindi non solo un omaggio al passato ma anche un’avventura nel presente, capace di mettere insieme arte, storia e architettura creando una nuova prospettiva sul legame tra l’artista e la sua città natale.

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