La Reggia di Monza si prepara a ospitare una delle mostre più grandi e significative dell’anno: “Una finestra punteggiata di gocce di pioggia”, un omaggio alla straordinaria fotografia di Saul Leiter, il maestro americano che ha trasformato la città di New York in uno spazio poetico e onirico.La mostra, curata da Anne Morin, offre una panoramica completa dell’opera di Leiter, con oltre mille foto, dipinti e materiali d’archivio. Attraverso queste immagini multistrato, la mostra rivela l’universalità del linguaggio fotografico di Leiter, che ha saputo trovare poesia nei dettagli più insignificanti della quotidianità: negli specchi delle vetrine, nel riflesso dei lampioni sulla pioggia e nelle ombre degli edifici.Leiter non era interessato a immortalare la grandezza di New York, ma piuttosto a giocare con le forme e i piani per scoprire le possibilità nascoste negli interstizi. “Non ho una filosofia, ho solo una macchina fotografica” diceva Leiter. E così, guardando attraverso il obiettivo, ha catturato frammenti di realtà che sembrano più dipinti che fotografie.La sua opera è un esempio di come la fotografia possa essere utilizzata non solo per documentare la realtà, ma anche per crearne nuove possibilità. Leiter ha sempre rifiutato l’idea di trasformarsi in uno “stella” della fotografia, preferendo restare nell’ombra e lasciare che la sua opera parli da sé.La mostra è il risultato di una lunga e complicata storia. Dopo un periodo di successo nella fotografia di moda per riviste come Harper’s Bazaar, Leiter rimase nell’ombra per due decenni, fino alla pubblicazione nel 2006 della monografia “Early Color”, che segnò la riscoperta internazionale del suo lavoro.Oggi, il lavoro di Leiter è presente in musei prestigiosi come il Whitney Museum of American Art e il Victoria and Albert Museum e custodito dalla Saul Leiter Foundation, fondata nel 2014. La mostra a Monza è un omaggio alla sua memoria e una celebrazione della sua capacità di trasformare la realtà in arte.