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giovedì, 15 Maggio 2025
HomeMilanoMorte a 64 anni del bergamasco Flavio Mologni, un dramma sul Rifugio Curò: il corpo recuperato dall'elicottero
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Morte a 64 anni del bergamasco Flavio Mologni, un dramma sul Rifugio Curò: il corpo recuperato dall’elicottero

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La tragedia si è abbattuta su Scanzorosciate, un piccolo paese della provincia di Bergamo, lasciando dietro di sé una profonda ferita nella comunità locale. Flavio Mologni, un uomo di 64 anni che aveva vissuto per tutta la vita in questo angolo di mondo, è morto in circostanze tragicamente drammatiche. La sua storia è legata a quella del Rifugio Curò, un luogo di grande bellezza naturale e affascinante, dove tanti si recano per ammirare la maestosità della montagna.Secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto, Flavio Mologni stava facendo una escursione con alcuni amici quando, in un momento di distrazione o forse semplicemente di fatalismo, è scivolato e precipitato per circa cento metri. La descrizione del luogo dove è accaduta la disgrazia è quasi atterrente: la zona del Rifugio Curò è un tratto particolarmente ripido e difficile da percorrere, specialmente per chi non si muove quotidianamente in quella fascia altimetrica.Il Soccorso alpino e l’elisoccorso del 118 sono stati immediatamente richiamati sul luogo dell’incidente, ma per Flavio Mologni non c’era più nulla da fare. Il medico ha constatato il decesso ed è stato necessario recuperare il corpo senza vita con l’elicottero, un atto di rispetto e umanità verso chi non è più in grado di vivere.La notizia della morte di Flavio Mologni si è rapidamente diffusa nella zona, lasciando una traccia di dolore e di cordoglio. La sua scomparsa ha colpito profondamente la comunità di Scanzorosciate, che lo ricorda come un uomo semplice ma affascinante, con cui si è sempre potuto fare una chiacchiera a proposito della vita, della natura e delle passioni personali. La sua perdita lascia anche un vuoto difficile da colmare per i suoi amici più stretti, che non smetteranno di ricordarlo in questo angolo di mondo che l’ha visto crescere.La tragedia del Rifugio Curò e la morte di Flavio Mologni richiamano alla mente anche le riflessioni sull’imprevedibilità della vita e sulla delicatezza con cui dobbiamo approcciare la natura. I luoghi come quello dove si è verificato l’incidente sono per sua stessa definizione luoghi di rischio, che richiedono una grande attenzione e un elevato grado di cautela.Eppure, nonostante le difficoltà e i pericoli legati a queste escursioni, è difficile rinunciare alla bellezza di questi paesaggi e alla possibilità di esplorarli. È proprio l’esigenza di ricordarsi che la natura può essere imprevedibile che dovrebbe ispirare un rispetto profondo nei confronti della sua potenza.Per i residenti di Scanzorosciate, la notizia della morte di Flavio Mologni sarà difficile da dimenticare. Eppure, come è accaduto per altre comunità che hanno vissuto e subito tragiche disgrazie in luoghi simili, l’esperienza dolorosa potrebbe anche essere occasione di riflessione, di crescita personale e comunitaria.

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