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giovedì, 15 Maggio 2025
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Tensioni a Dongo, i nostalgici del Duce si scontrano con gli ex partigiani

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Oggi, a Dongo sul lago di Como, si è riproposta la tensione del 27 aprile 1945: l’anniversario della cattura del Duce e dei gerarchi nazisti che lo accompagnarono nella fuga verso la Svizzera. Una scena ricorrente in questo luogo, dove due eventi storici si incrociano.La manifestazione organizzata dall’associazione culturale Mario Nicollini, intitolata all’ex presidente comasco dell’Unione combattenti della Repubblica sociale italiana, ha visto l’arrivo di oltre un centinaio di militanti. La cerimonia si è svolta in due fasi: prima a Dongo e poi, alle 11, a Giulino di Mezzagra, il luogo dove la morte colpì i gerarchi del regime.La presenza di estremisti di destra che hanno voluto rendere omaggio al Duce e ai suoi sostenitori ha creato un clima di tensione, contrastato da un’altro evento nel cuore della città. La commemorazione organizzata dall’Anpi di Dongo, dedicata alla Resistenza, si è tenuta in piazza e ha visto la partecipazione di associazioni locali e cittadini, raccolti per difendere “Memoria significa Resistenza”.Questo evento non è solo un ricordo storico: è anche una presa di posizione contro le “camicie nere” e il tentativo di revisionismo storico. I manifestanti hanno voluto proteggere la piazza del martire Giulio Paracchini, simbolo della Resistenza locale, da quelle che sono percepite come provocazioni ai valori democratici.La ricorrenza di oggi è un momento per riflettere sulla storia recente e sui suoi significati. È anche l’occasione per discutere le ragioni per cui il revisionismo storico continua ad alimentare polemiche in Italia. Le posizioni estreme rappresentano solo una parte della società italiana, mentre gli altri italiani preferiscono celebrare i risultati del dopoguerra e difendere la libertà conquistata dopo la sconfitta del fascismo.Questo contrasto ha messo di nuovo al centro dell’attenzione il tema della memoria storica in Italia. Le celebrazioni ufficiali e le manifestazioni organizzate da associazioni politiche e culturali dimostrano che non tutto è stato dimenticato del ventennio fascista.Per quanti hanno perso amici, familiari o sono stati vittime di persecuzioni durante il regime, l’anniversario della cattura del Duce rappresenta un momento per riflettere sulla violenza e le sofferenze che hanno caratterizzato quel periodo.

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