Una serata memorabile per Inter e Inzaghi a Parigi.

La notte dell’imprevedibile: un’eredità di passione e determinazione.Era stata una serata che avrebbe lasciato un segno indelebile nella storia del calcio italiano, e non solo. La partita contro il Paris Saint-Germain era arrivata a un punto di svolta incredibile, con l’Inter che si è imposta con una certa dose di stregua.Io sono abituato a vivere queste emozioni, quelle che ti fanno sentire vivo e in contatto con il cuore della squadra. Ma ieri, dal punto di vista adrenalinico, era stato un’esperienza unica e intensissima. Era come se la partita stessa avesse assunto una vita propria, con ogni azione, ogni tattica e ogni giocatore che si slegava dalla realtà per creare qualcosa di magico.E allora chi era l’artefice principale di questo incubo-sogno? Chi era l’uomo da cui tutto partiva? Il nome che tutti noi conosciamo, il nostro beniamino: Simone Inzaghi. Con la sua guida e con il suo esempio, aveva trasformato i giocatori in veri eroi del calcio.E poi c’è la faccenda della preferenza tra PSG e Arsenal. Sono due club potenti, entrambi. Non sono un fanatico, ma sono molto ottimista e realista. Ho ascoltato le parole del presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta: “Siamo sempre stati in grado di superare i grandi sfidanti”, e non potevo fare a meno di pensare che aveva ragione.La notte è stata lunga, ma il ricordo di quella partita si sarà impresso nella nostra memoria per sempre. Non dimenticheremo mai l’incubo-sogno che abbiamo vissuto ieri sera.