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giovedì, 15 Maggio 2025
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Violenze razziali a San Bonifacio: arrestati sei indiani accusati di spargne in via Roma

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Sparatorie e violenze razziali: arrestati 6 indagati su maxi-rissa a San Bonifacio (Verona)La polizia di Verona ha finalmente fatto luce sulla brutale rissa che, il 3 novembre scorso, si era scatenata in via Roma a San Bonifacio, provocando la morte di un 33enne indiano. Gli esami dei carabinieri hanno portato alla luce una vera e propria guerra tra due fazioni di indiani che avevano deciso di sbranarsi davanti al centro commerciale. Secondo quanto riferito dai testimoni, oltre quaranta persone erano presenti sul luogo della mischia, alcune travisate, altre armate di pistole, coltelli, spade e katane.La polizia ha ricostruito la scena del crimine: le due fazioni si erano scontrate per motivi razziali, causando una serie di violenze inaudite. Il 33enne è stato picchiato selvaggiamente, colpito alla testa con spranghe e bastoni, fino a quando non è stato investito da un’auto della banda rivale. Dopo dieci giorni dal ricovero si era resa evidente la gravità delle lesioni riportate.L’indagine, durata sei mesi, ha permesso di identificare 25 partecipanti alla rissa e di eseguire oggi una misura di custodia cautelare nei confronti dei soggetti che hanno tenuto condotte più gravi. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Brescia, Cremona, Parma, Lodi Vicenza e Rimini.La polizia ha dovuto affrontare molte difficoltà durante l’indagine, a causa dell’assenza di immagini dei videosorveglianza. I carabinieri hanno dunque doverato esaminare decine di lettori targhe e video privati pubblicati sui social media, verificando le dichiarazioni dei testimoni e dei feriti.L’analisi dell’inchiesta ha fatto emergere un quadro di pericolosità degli indagati. Durante l’esecuzione delle perquisizioni sono state sequestrate spade, pugnali Kirpan, spranghe di ferro a forma di spada artigianale e pistole a salve, che testimoniano la gravità dei crimini commessi.I carabinieri hanno denunciato anche una tendenza pericolosa da parte degli indagati. Infatti, è emerso che si stavano riorganizzando per nuove rissa e spedizioni punitive nei confronti della loro banda rivale.

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