Il Comune di Milano ha assunto la gestione diretta delle case popolari con il progetto “Metropolitana Multifamiliare” (MM) nel 2014, seguito da un vasto intervento di riorganizzazione della gestione dal 2015 in poi. Il numero di occupazioni abusive è diminuito significativamente, passando da circa 1700 a meno di 500 unità, indicativo del percorso intrapreso verso maggiore legalità e rispetto delle normative relative all’accesso alle case popolari comunali. Questa notizia è stata comunicata dall’assessore all’Edilizia residenziale pubblica, Fabio Bottero, in risposta alle accuse mosse dal centrodestra riguardo alla gestione delle case popolari.Sussistono tuttavia difficoltà e problemi diversi, come ad esempio la presenza di edifici sfitti – 2300, secondo gli ultimi dati disponibili, – per i quali è in corso un piano di efficientamento e rigenerazione al fine accelerare la restituzione di questi immobili.Tra le accuse mosse dal centrodestra, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Riccardo Truppo, ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza della commissione per la manutenzione degli edifici comunali a causa dell’assenza dei certificati antincendio nelle case popolari. Vi è anche l’aspetto della sicurezza, non negato dai vertici del comune di Milano; nel 2015 erano stati acquisiti certificati antincendio solo in 38 delle case popolari tra le quali erano state prese in carico 300 unità. L’amministrazione comunale si è impegnata con significativi finanziamenti a livello regionale e nazionale per il completamento dell’intervento di messa in sicurezza entro il 2027, coinvolgendo la comunità locale nell’ambito del più ampio processo di rinnovo delle infrastrutture.