Un saluto cordiale, un auspicio al futuro, un “ad maiora!” che risuona come promessa di ambizione condivisa.
È il messaggio diffuso sui canali digitali del Presidente del Veneto, Luca Zaia, a conclusione di un incontro significativo tenutosi a Mestre.
Un pranzo che ha visto riuniti i leader di quattro regioni del Nord Italia: Veneto, Lombardia, Trentino-Alto Adige e Friuli Venezia Giulia, figure di Attilio Fontana, Maurizio Fugatti e Massimiliano Fedriga rispettivamente.
L’incontro, apparentemente semplice, trascende la mera formalità di un pranzo di lavoro.
Si configura come un segnale di continuità e cooperazione strategica in un momento cruciale per il futuro del Nord Italia e del Paese.
L’assenza di un comunicato stampa ufficiale suggerisce una volontà di discrezione, forse per sottolineare la natura confidenziale delle discussioni.
Tuttavia, l’immagine condivisa, la foto di quattro figure istituzionali sedute attorno a una tavola, evoca un senso di unità e di intenti comuni.
Questo incontro non è casuale.
Le quattro regioni rappresentano un’area geografica ed economica di primaria importanza per l’Italia.
Lombardia, motore industriale del Paese, Veneto, polo manifatturiero di eccellenza, Trentino-Alto Adige, custode di un patrimonio ambientale e culturale unico, e Friuli Venezia Giulia, porta d’accesso all’Europa centrale e orientale, condividono sfide e opportunità.
Le tematiche affrontate, sebbene non esplicitamente divulgate, possono essere facilmente dedotte dal contesto politico ed economico attuale.
Si presume abbiano riguardato la gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un’occasione imperdibile per accelerare la transizione ecologica e digitale, modernizzare le infrastrutture e sostenere la crescita sostenibile.
La necessità di coordinare le politiche regionali in settori chiave come l’agricoltura, l’energia, il turismo e la sanità è stata probabilmente al centro della discussione.
Inoltre, l’incontro potrebbe aver delineato strategie condivise per affrontare le crescenti pressioni demografiche, l’invecchiamento della popolazione e la carenza di competenze professionali, elementi che minacciano la competitività del Nord Italia.
La discussione ha potuto spaziare anche sulla necessità di una maggiore autonomia regionale, un tema che sta alimentando un dibattito acceso a livello nazionale.
Il “ad maiora!” conclusivo non è solo un augurio, ma un impegno implicito a perseguire obiettivi ambiziosi e a lavorare insieme per il bene comune, in un’ottica di collaborazione interregionale che possa rafforzare il ruolo del Nord Italia nel panorama nazionale ed europeo.
Si tratta di un segnale che va oltre le singole appartenenze politiche e si proietta verso un futuro di crescita, innovazione e sviluppo sostenibile.









