I capoluoghi dell’Est lombardo – Mantova, Cremona, Brescia e Bergamo – convergono in una piattaforma di istanze cruciali per il potenziamento della Polizia Locale, presentata alla Regione in vista del prossimo tavolo di coordinamento. Le richieste, che vanno ben oltre una semplice richiesta di risorse, delineano un quadro di necessità urgenti per adeguare l’azione delle forze dell’ordine ai crescenti e complessi compiti che si trovano ad affrontare.Al centro del dibattito vi è la necessità di una maggiore integrazione operativa, concretizzata dalla richiesta di accesso diretto delle Polizie Locali al sistema di indagine interforze. Questo strumento, se implementato, consentirebbe una condivisione più rapida e efficace di informazioni, facilitando l’identificazione di persone coinvolte in attività illecite e contribuendo a una maggiore deterrenza. Non si tratta di una mera formalità procedurale, ma di un elemento chiave per rispondere a fenomeni criminali sempre più trasversali e transnazionali, richiedendo una capacità di analisi e di risposta coordinata che il quadro attuale non consente pienamente.Parallelamente, si pone l’esigenza di una revisione e un aggiornamento del regolamento regionale relativo agli strumenti di autotutela a disposizione degli agenti. Un quadro normativo obsoleto rischia di compromettere l’efficacia dell’azione delle Polizie Locali e, nel contempo, di esporre gli operatori a rischi legali e professionali. È imperativo garantire agli agenti la possibilità di operare in sicurezza e con la certezza di agire nel pieno rispetto della legge, fornendo loro gli strumenti necessari per affrontare situazioni complesse e potenzialmente pericolose.L’aumento delle risorse, pur essendo una necessità ineludibile, non deve essere considerato come una soluzione isolata, ma come un investimento strategico a supporto di un modello di Polizia Locale proattivo e orientato alla prevenzione. Il quadro esistente, caratterizzato da risorse insufficienti e competenze frammentate, non consente di rispondere adeguatamente alle sfide poste dalla sicurezza urbana e dalla gestione del territorio.Un focus specifico è dedicato all’istituzione degli Street Tutor, una figura professionale innovativa che affianca la Polizia Locale con funzioni di prevenzione e mediazione, ispirata a modelli virtuosi già implementati in altre regioni, come l’Emilia Romagna. L’obiettivo primario è quello di mitigare le problematiche legate alla “movida”, ovvero le attività ricreative serali, prevenendo episodi di degrado urbano, violenza e disturbo della quiete pubblica. A Brescia, in particolare, dove ampi spazi pubblici sono teatro di dinamiche complesse tra residenti e attività commerciali, la figura dello Street Tutor si rivela cruciale per garantire la convivenza pacifica e la vivibilità del territorio. Questo ruolo non si limita alla semplice repressione, ma promuove un approccio partecipativo e orientato alla costruzione di relazioni positive tra le diverse componenti della comunità.Le richieste formulate dai quattro capoluoghi dell’Est lombardo rappresentano un appello alla Regione affinché assuma un ruolo attivo e responsabile nel rafforzamento della Polizia Locale, non solo come forza di ordine pubblico, ma come attore chiave nella promozione della sicurezza, della vivibilità e della coesione sociale. Si tratta di un investimento nel futuro del territorio, che richiede coraggio politico e una visione strategica a lungo termine.
Polizia Locale Est Lombardo: richieste urgenti per sicurezza e legalità.
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