La città di Milano è stata colpita da un atto ignobile e vile, che ha visto la corona commemorativa posta in memoria del giovane Sergio Ramelli essere spogliata della sua dignità e portata via con disprezzo. Questo gesto, commesso in via Paladini, è un affronto non solo alla memoria di un ragazzo ucciso per le sue idee politiche, ma anche alla stessa città che ha condiviso il dolore e la condanna della sua morte.L’area in questione era già stata colpita da episodi di vandalismo nei giorni precedenti, con piante divelte e scritte provocatorie che avevano oltraggiato la memoria del giovane. Ma l’ultima aggressione è forse quella più grave: la corona commemorativa, decorata con il tricolore, è stata rimossa e portata via, come se si trattasse di un oggetto di nessuna importanza.Ma la verità è che quella corona rappresentava qualcosa di molto più importante della semplice ornamentazione. Era un simbolo del dolore collettivo che aveva unificato centinaia di cittadini milanesi ogni anno, ricordando il sacrificio di un ragazzo ucciso per le sue idee politiche. E’ un gesto codardo e infame quello di chi ha commesso questo atto, poiché rappresenta un attacco diretto alla memoria e alla dignità della città.Colpire la corona in memoria di Sergio Ramelli significa voler colpire il significato più profondo di quella morte: l’ingiustizia, il dolore e la condanna di ogni forma di violenza politica. È un gesto che offende non solo la famiglia del giovane, ma tutta la città, che ha condiviso il suo dolore e lo condanna.Milano deve reagire a questo atto ignobile con fermezza e dignità, senza lasciarsi intimidire o sconcertare. La memoria storica va difesa e protetta, non ignorata o sottovalutata. E’ fondamentale che l’amministrazione comunale intervenga immediatamente per ripristinare il decoro dell’area e condanni pubblicamente questo atto ignobile.Fratelli d’Italia Milano condanna con forza quest’atto e chiede all’amministrazione di non lasciare impuniti episodi come questi, che rappresentano un attacco diretto alla dignità della città. La memoria storica va protetta e difesa, non solo per il bene dei cittadini, ma anche per il bene della stessa città.
Una violenza senza nome: la memoria di Sergio Ramelli distrutta a Milano.
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