La Basilica di Sant’Ambrogio a Milano ha accolto un lutto cittadino, un commosso addio a Ernesto Pellegrini, figura di spicco nel panorama sportivo e imprenditoriale italiano. Il feretro dell’ex presidente dell’Inter, figura controversa e carismatica, ha suscitato un’affluenza notevole, testimonianza del suo impatto duraturo sulla città e sul mondo del calcio.Oltre al silenzioso e solenne attuale amministratore delegato nerazzurro, Beppe Marotta, a rendere omaggio sono giunti numerosi giocatori che hanno vestito la maglia dell’Inter durante i suoi anni di presidenza, ognuno portatore di un capitolo diverso nella storia del club. Karl-Heinz Rummenigge, simbolo di un’epoca d’oro, Gianluca Bergomi, pilastro della difesa, Fulvio Serena, Riccardo Ferri, volto di una squadra combattiva, Branca, Baresi, Berti, ognuno testimoniante di un percorso comune, condiviso sotto la guida di Pellegrini.L’evento ha trasceso il semplice cordoglio sportivo, raccogliendo esponenti di rilievo del panorama politico e sociale milanese. Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha deposto una corona, gesto formale che sottolinea la rilevanza dell’uomo scomparso. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha espresso il cordoglio della città, mentre Paolo Berlusconi, figura di spicco nel mondo degli affari milanese, ha reso omaggio al collega. La presenza del presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, e del prefetto Claudio Sgaraglia, a sottolineare ulteriormente l’ampiezza del cordoglio. Anche l’ex sindaco, Gabriele Albertini, ha partecipato, ricordando probabilmente anni di collaborazione e di vicinanza.Un’ombra particolare, tuttavia, ha aleggiato sul corteo funebre. La figura di Enrico Pazzali, manager recentemente tornato a guidare Fondazione Fiera Milano dopo una sospensione legata a delicate indagini, ha introdotto un elemento di complessità. La sua presenza, connessa a vicende giudiziarie che coinvolgono presunti dossieraggi all’interno di Equalize, ha inevitabilmente richiamato l’attenzione su questioni di etica e trasparenza, aggiungendo un’ulteriore dimensione all’evento.Davanti alla maestosa facciata della Basilica, un mare di corone di fiori, omaggio rispettoso proveniente dai vertici dell’Inter, dalla società stessa e dalla comunità ebraica milanese, testimonia l’eredità complessa e articolata di Ernesto Pellegrini, un uomo che ha lasciato un segno profondo nel tessuto economico, sportivo e sociale di Milano. La sua scomparsa rappresenta non solo una perdita per il mondo del calcio, ma anche l’occasione per riflettere su un’epoca di successi, ambizioni e, inevitabilmente, di ombre.
Addio Pellegrini: un lutto cittadino a Milano tra ricordi e ombre.
Pubblicato il
