L’Atalanta si appresta ad affrontare un tratto cruciale del campionato, consapevole che la rimonta verso le zone alte della classifica richiede un’iniezione di determinazione e una lucidità tattica che trascendano i risultati parziali.
L’esperienza recente contro il Chelsea, pur dolorosa per l’eliminazione dalla competizione europea, ha lasciato un’impronta significativa, un bagaglio di comprensione sul dinamismo e la complessità del gioco ad alti livelli.
Da quella sfida, il tecnico Raffaele Palladino intende estrarre lezioni preziose: la capacità di decifrare le fasi alterne di una partita, l’abilità di sopportare la pressione nei momenti di difficoltà e la freddezza necessaria per capitalizzare le opportunità decisive.
La continuità di rendimento rappresenta la priorità assoluta.
Non si tratta solo di vincere, ma di farlo con uno spirito combattivo e un’intensità che ricordino la prestazione mostrata in Champions League.
Questo implica un impegno mentale costante, un’assenza di cali di tensione che possano compromettere la traiettoria ascendente verso gli obiettivi stagionali.
La squadra deve incarnare una mentalità resiliente, capace di reagire alle avversità e di mantenere la propria identità di gioco anche sotto pressione.
Le prossime sette partite, interamente dedicate al fronte interno, offrono un’opportunità unica per consolidare questa mentalità e per recuperare terreno in classifica.
Il successo ottenuto in Champions League ha rappresentato un investimento prezioso, una riserva di fiducia e di energia che può essere incanalata per affrontare le sfide imminenti con rinnovato vigore.
La recente battuta d’arresto a Verona ha sottolineato la fragilità di un approccio superficiale e la necessità di un impegno totale in ogni singolo incontro.
L’opportunità di svolgere tre sessioni di allenamento consecutive con la squadra al completo, permetterà di affinare ulteriormente la preparazione tattica e di rafforzare il legame tra i giocatori.
Il Cagliari, avversario di turno, non deve essere sottovalutato.
La squadra sarda, pur navigando in acque meno agitate della classifica, rappresenta una minaccia concreta, soprattutto per la sua solidità difensiva e la rapidità dei suoi contropiedi.
La “ricompensa” che la squadra deve darsi è un’entrata in campo animata da una fame insaziabile, da una voglia ardente di dimostrare il proprio valore.
In Serie A, la differenza tra le grandi e le piccole non risiede tanto nella qualità tecnica, quanto nella capacità di interpretare la partita e di esprimere al meglio le proprie potenzialità.
Il Cagliari, in particolare, si distingue per la sua abilità nel difendere con ordine e nel ripartire velocemente grazie alla presenza di giocatori come Capitan Palestra e Folorunsho, dotati di una notevole propensione alla corsa e alla verticalizzazione.
Prepararsi a contrastare efficacemente queste caratteristiche sarà fondamentale per l’Atalanta.




