La gestione del patrimonio umano dell’Atalanta, con i relativi flussi di calciatori in entrata e uscita, rimane un processo interamente controllato dalla dirigenza nerazzurra.
Luca Percassi, amministratore delegato, ha recentemente affrontato le dinamiche legate alla potenziale cessione di Ademola Lookman all’Inter, chiarendo che, fino alle ultime ore, non era pervenuta una proposta formale e scritta da parte del club milanese.
Ha confermato un incontro cordiale con Beppe Marotta, sottolineando il rapporto di amicizia e collaborazione che li lega, e assicurando che l’offerta ricevuta sarà valutata con attenzione e serietà nel corso dei prossimi giorni.
La situazione di Lookman, tuttavia, non coglie di sorpresa.
Il desiderio del talentuoso attaccante nigeriano di intraprendere un percorso professionale differente era già emerso con chiarezza, e la dirigenza atalantina aveva preventivamente previsto una sua possibile partenza nel mercato estivo.
Questa filosofia, improntata alla valorizzazione del capitale umano e alla capacità di generare risorse attraverso cessioni strategiche, rappresenta un elemento cardine del modello di sviluppo del club bergamasco.
Una cessione importante, annualmente, contribuisce a finanziare investimenti futuri e a sostenere la competitività della squadra.
Un fattore inatteso ha ulteriormente complicato la pianificazione della rosa, ovvero la cessione improvvisa di Mateo Retegui.
La sua partenza, avvenuta a sorpresa, non rientrava negli schemi iniziali della dirigenza, soprattutto considerando che il giovane attaccante era stato acquisito soltanto nella scorsa sessione di mercato.
Questo evento sottolinea la fluidità e l’imprevedibilità del mercato dei trasferimenti, costringendo la dirigenza a rivedere le strategie e ad accelerare la ricerca di sostituti per garantire la continuità del progetto sportivo.
La gestione di tali variabili richiede una capacità di adattamento e una prontezza decisionale elevate, elementi imprescindibili per il successo di una società calcistica moderna.