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sabato 15 Novembre 2025

Borgonovo, la diffida e il tifo: un omaggio tra rispetto e divisioni.

La recente decisione della famiglia Borgonovo di sollevare una diffida nei confronti di alcuni gruppi di tifosi del Como, riguardo all’utilizzo del nome dell’indimenticato Stefano, ha generato un’ondata di emozioni contrastanti, che meritano una riflessione più ampia.
Come ha espresso Chantal Borgonovo, vedova del campione spentosi prematuramente a causa della Sla, questa iniziativa nasce da un profondo senso di rispetto e dalla volontà di preservare l’eredità umana e sportiva del marito, un patrimonio che trascende ogni appartenenza di gruppo.

Stefano Borgonovo non fu semplicemente un calciatore; incarnò un modello di coraggio, resilienza e passione, valori che ha trasmesso non solo ai suoi cari, ma all’intera comunità sportiva.
Il trofeo legato al suo nome, gestito dal gruppo “Pesi Massimi”, pur riconoscendo l’intento di celebrare il talento calcistico, ha generato una dinamica inaspettata.
L’esclusione della famiglia Borgonovo dalla partecipazione a quest’evento, unita alla mancanza di dialogo e confronto, ha reso evidente una frattura che contrasta con l’universalità dell’affetto e dell’ammirazione che Stefano ha suscitato.

La reazione del tifo comasco, amplificata dai social media, ha assunto toni eccessivi e sproporzionati, evidenziando una difficoltà di comprendere e interiorizzare la delicatezza della questione.
È fondamentale ricordare che l’affetto dei tifosi non può essere monopolizzato da una singola corrente; Stefano appartiene alla storia del Como, al tessuto stesso della sua identità calcistica, e la sua memoria deve essere custodita con cura e sensibilità, al di là delle divisioni e delle appartenenze.
La famiglia Borgonovo, con la sua richiesta di rispetto e di revoca dell’uso del nome, non intende negare l’importanza del tifo, ma piuttosto sollecita una riflessione più profonda sul significato dell’omaggio, sulla centralità dell’empatia e sulla necessità di un dialogo costruttivo.
È auspicabile che il Como 1907 prenda una posizione chiara, promuovendo un clima di rispetto reciproco e di unità, in linea con lo spirito di sportività che Stefano Borgonovo ha sempre rappresentato.
La sua eredità più preziosa non risiede nei trofei o nei riconoscimenti, ma nell’esempio di un uomo che ha affrontato la sofferenza con dignità, trasmettendo un messaggio di speranza e di umanità che continua a ispirare generazioni.
La memoria di Stefano deve essere un ponte, non un motivo di divisione.

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