Il panorama sportivo italiano presenta una peculiarità interessante: alcuni sport femminili godono di una visibilità e un riconoscimento superiori rispetto alle loro controparti maschili.
Tuttavia, nel calcio, un pilastro dello sport nazionale, persistono stereotipi e pregiudizi che ostacolano la piena accettazione e valorizzazione del talento femminile.
Laura Giuliani, guardiana carismatica del Milan Femminile e pilastro della Nazionale Italiana, ha espresso con lucidità le sfide che il calcio femminile continua ad affrontare.
La recente partecipazione agli Europei ha rappresentato un momento di svolta, un’occasione inaspettata per conquistare l’attenzione e l’ammirazione del pubblico italiano.
Al di là del risultato sportivo, l’impatto emotivo e culturale è stato profondo, capacitando la squadra a creare un legame significativo con un’intera nazione, a mobilitare un sentimento di orgoglio e a dimostrare, con la forza di un esempio tangibile, il potenziale inespresso del calcio femminile.
Nonostante questo successo inatteso, Giuliani sottolinea con realismo che il cammino verso una piena parità di riconoscimento e opportunità è ancora lungo e disseminato di ostacoli.
La percezione diffusa, la sottovalutazione mediatica, la scarsità di investimenti e la mancanza di modelli di riferimento sono elementi che contribuiscono a perpetuare una disparità ingiusta.
La speranza di Giuliani, tuttavia, è incrollabile.
La convinzione che un cambiamento profondo sia possibile si alimenta del lavoro costante, della perseveranza e dell’impegno di tutte le protagoniste del calcio femminile: giocatrici, allenatrici, dirigenti e sostenitrici.
Si tratta di un lavoro paziente, una semina che richiede tempo e dedizione, ma che porterà, inevitabilmente, a un raccolto abbondante.
L’impegno di Giuliani si estende al di là del campo da gioco.
La sua partecipazione all’incontro con i detenuti presso la casa di reclusione di Milano Bollate, nell’ambito del progetto “Vite in campo”, promosso da Fiera Milano e dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, testimonia la sua volontà di utilizzare la sua piattaforma per ispirare e motivare, per trasmettere valori di resilienza, determinazione e speranza a un pubblico spesso marginalizzato.
L’iniziativa, collocata nell’ambito delle celebrazioni delle Olimpiadi invernali, mira a creare ponti tra il mondo dello sport e la società, a promuovere l’integrazione e a offrire opportunità di crescita personale e sociale.
Il suo esempio, come quello di molte altre atlete, rappresenta un potente motore di cambiamento, un invito a superare i pregiudizi e a costruire un futuro più equo e inclusivo per tutti.









