L’ambizione di espandere l’influenza globale del calcio italiano, e in particolare della Serie A, si concretizza con l’ipotesi di partite disputate in contesti internazionali.
L’iniziativa, recentemente ventilata dal Milan in relazione alla partita contro il Como a Perth, in Australia, rivela una profonda riflessione sulle dinamiche del mercato televisivo e sulla necessità di una più ampia visibilità del campionato.
L’attuale scenario vede un divario considerevole tra i ricavi derivanti dalla cessione dei diritti televisivi all’estero tra la Serie A e le principali leghe calcistiche europee.
Mentre la Serie A incassa circa 200 milioni di euro annuali, la Premier League vanta un fatturato superiore ai 2 miliardi.
Questa differenza significativa pone l’esigenza di una strategia mirata per aumentare le entrate derivanti dall’internazionalizzazione, ma, come sottolinea il presidente Paolo Scaroni, non rappresenta l’unico motore di questa iniziativa.
L’opportunità di giocare in Australia si configura come un’occasione per ampliare la base di tifosi del Milan e, per estensione, della Serie A nel continente australiano.
Il calcio, con la sua capacità di generare passioni trasversali, rappresenta un potente strumento di soft power, capace di creare legami culturali ed economici tra paesi diversi.
Questa presenza, al di là del mero ritorno economico immediato, mira a costruire un brand solido e duraturo, alimentando l’interesse per il campionato italiano nel lungo periodo.
L’iniziativa del Milan a Perth può essere interpretata come un esperimento, un banco di prova per valutare il potenziale di altre collaborazioni internazionali e l’impatto che partite disputate in contesti insoliti possono avere sulla percezione del calcio italiano a livello globale.
Oltre al fattore economico, la visibilità generata da un evento di questo tipo può contribuire a rafforzare l’immagine del calcio italiano come prodotto di intrattenimento di alta qualità, capace di attrarre nuovi investimenti e di stimolare la crescita del settore.
Si tratta di un passo verso un modello più inclusivo e dinamico, che guarda al futuro con l’obiettivo di superare i confini nazionali e di affermarsi come protagonista assoluto nel panorama calcistico mondiale.








