La stagione del Como è in divenire, un’entità ancora plasmabile a poco più di un terzo del suo percorso.
Nonostante l’innegabile avanzata in termini di continuità di gioco e una maggiore solidità difensiva, con una riduzione significativa dei gol subiti, l’analisi tattica del tecnico Cesc Fabregas rivela margini di miglioramento.
Le recenti battute d’arresto, come quella inaspettata contro il Bologna e le perdite di punti cruciali affrontando Genoa e Cremonese, impongono una riflessione approfondita sulle dinamiche di gioco e le strategie di approccio agli avversari.
La squadra, in questo momento, incarna una promessa, un potenziale ancora in fase di concretizzazione.
L’emergere di giovani talenti, capaci di imprimere freschezza e imprevedibilità al collettivo, rappresenta una risorsa preziosa, ma la maturità tattica e la gestione delle partite in situazioni di pressione rimangono aree su cui lavorare.
La sfida imminente contro il Cagliari, squadra caratterizzata da una chiara identità di gioco e dotata di giocatori in grado di impensierire con rapidità e soluzioni inaspettate dalla panchina, si presenta come un banco di prova importante per valutare la reale progressione del Como.
L’ambizione, sebbene contenuta da un sano realismo, non è del tutto assente.
La prospettiva di un’incursione in Europa, un obiettivo che avrebbe generato scetticismo all’inizio della stagione, non può essere esclusa a priori.
Il calcio, come spesso dimostra, è capace di sovvertire le previsioni, come attestano esempi recenti: la Fiorentina, relegata all’ultimo posto, o il Leicester, capace di conquistare la Premier League con una campagna straordinaria.
La prudenza e l’umiltà, tuttavia, rappresentano i pilastri fondamentali di questo percorso.
La consapevolezza dei propri limiti e la dedizione al duro lavoro quotidiano sono gli strumenti essenziali per affrontare le prossime sfide.
Il mercato delle opportunità, in questo senso, è ancora aperto.
Sul fronte delle assenze, l’infortunio di Goldaniga, che lo costringerà a un intervento chirurgico con un lungo stop di oltre due mesi, rappresenta un colpo significativo per il reparto difensivo.
La sua esperienza e la sua leadership saranno certamente mancanti.
Anche Dossena dovrà osservare un periodo di riabilitazione di circa una settimana prima di poter rientrare in gruppo, per poi affrontare un mese di lavoro differenziato.
In arrivo, invece, la disponibilità di Sergi Roberto, che rientrerà dopo la sosta delle nazionali, apportando ulteriore qualità e versatilità alla rosa.
L’equilibrio tra entusiasmo e concretezza, tra ambizione e gestione delle risorse, sarà la chiave per navigare con successo nel resto della stagione.








