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domenica 2 Novembre 2025

Como-Verona: Equilibrio e colpi di scena nel 3-1

Il confronto tra Como e Verona si è concluso con il risultato di 3-1 in favore dei Lariani, un esito che non riflette appieno la complessità di una partita segnata da continui stravolgimenti tattici e da una vibrante intensità agonistica.
La partita, giocata a ritmi elevati, ha visto entrambe le squadre proporre approcci strategici differenti, culminati in un finale al cardiopalma.
Il Como, guidato da Fabregas, si è presentato con un modulo 4-2-3-1, un assetto volto a garantire equilibrio tra solidità difensiva e potenziale offensivo.

La scelta di un mediano come Caqueret e l’utilizzo di Da Cunha come esterno offensivo, capace di creare superiorità numerica, testimoniano l’attenzione del tecnico verso la costruzione del gioco.

L’impiego di Paz e Diao come punte, con Douvikas come riferimento principale, ha rappresentato un tentativo di sfruttare le debolezze difensive avversarie in profondità.

La successiva introduzione di Morata nel finale, pur con il risultato già acquisito, suggerisce una ricerca di ulteriore peso offensivo e di soluzioni alternative per il futuro.

L’apporto di Posch, subentrato nella ripresa, si è rivelato decisivo con una rete che ha ribaltato le sorti del match.
Il Verona di Zanetti, schierato con un 3-5-2, ha cercato di imporre il proprio gioco attraverso un possesso palla prolungato e una manovra costruita dal basso.
La presenza di tre difensori centrali, con Nelsson e Bella-Kotchap a guardia della retroguardia, ha sottolineato la volontà di concedere poco agli avversari.

L’utilizzo di esterni di centrocampo come Valentini e Belghali, con la successiva sostituzione con Bradaric e Niasse, ha evidenziato la volontà di coprire ampiamente il campo e di supportare l’azione offensiva.
L’impiego di Frese come mezzala, con la sostituzione con Mosquera, mirava a garantire dinamismo e inserimenti in area avversaria.
La rete di Serdar, nel primo tempo, testimoniava la capacità degli scaligeri di trovare varchi nella difesa lariana, ma non è stata sufficiente a impedire il successivo tracollo.
La panchina veronese, ricca di giocatori come Ebosse, Cham e Ajayi, testimonia la profondità della rosa a disposizione di Zanetti, ma non è stata in grado di invertire il trend della partita.
La cronologia dei gol ha delineato un quadro dinamico.

Douvikas ha sbloccato il risultato, seguito dal momentaneo pareggio di Serdar.
Posch ha riportato avanti il Como, mentre Vojvoda ha consolidato il vantaggio.
Questi momenti decisivi non solo hanno determinato il risultato finale, ma hanno anche esposto le fragilità e le peculiarità di entrambe le squadre.
L’andamento della partita, con un recupero di soli 3 minuti nel primo tempo e 5 nel secondo, suggerisce una gestione del ritmo di gioco tendente alla sostenibilità, nonostante l’intensità mostrata in campo.
Gli angoli, con un 3 a 1 a favore del Verona, riflettono un tentativo di quest’ultimo di imporre il proprio gioco e di creare occasioni da gol attraverso palle inattive.

Infine, le ammonizioni, distribuite tra giocatori di entrambe le squadre per gioco falloso, sottolineano la competizione e l’aggressività dimostrata in campo.

La partita si è rivelata un banco di prova importante per entrambe le squadre, mettendo in luce punti di forza e aree di miglioramento da affrontare nel prosseguimento del campionato.

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