L’elezione di Antonio Gozzi al consiglio federale della FIGC rappresenta un segnale di fiducia e un elemento di arricchimento per l’intero sistema calcistico italiano.
La mia personale conoscenza di Gozzi, maturata nel corso di un decennio, testimonia un profilo di straordinaria integrità morale e competenza tecnica, qualità imprescindibili per affrontare le complesse sfide che attendono il calcio nazionale.
La nomina, accolta con unanime consenso durante l’assemblea, non è semplicemente l’inserimento di un nuovo membro in un organo decisionale, ma simboleggia un desiderio di cambiamento, di un approccio più costruttivo e orientato al bene comune.
L’unità dimostrata dalle delegazioni e dai rappresentanti delle varie leghe, inclusa la Lega Serie B, sottolinea una volontà di superare divisioni preesistenti e di perseguire obiettivi condivisi.
La figura di Gozzi incarna la capacità di dialogo e la propensione alla collaborazione, caratteristiche fondamentali per affrontare le problematiche strutturali che affliggono il calcio italiano: dalla necessità di una gestione più trasparente e sostenibile delle risorse finanziarie, alla promozione di un modello di sviluppo giovanile efficace e inclusivo, fino alla ridefinizione dei rapporti con gli stakeholders, dai calciatori agli allenatori, dai tifosi agli investitori.
Questo momento di compattezza, al di là della mera formalità di una votazione positiva, riflette un’urgenza di rinnovamento che permea il mondo del calcio.
Non si tratta solo di evitare conflitti, ma di costruire attivamente un futuro più solido e credibile per il calcio italiano, un futuro in cui i valori sportivi, l’etica e la passione per il gioco siano al centro dell’attenzione.
L’elezione di Gozzi, pertanto, può essere interpretata come un’opportunità per rafforzare questo processo di cambiamento, aprendo a nuove prospettive e stimolando un dibattito costruttivo sulle priorità del calcio nazionale.
La sua esperienza e il suo approccio pragmatico saranno risorse preziose per affrontare le sfide complesse che attendono la FIGC e per contribuire a plasmare un futuro più luminoso per il calcio italiano.




