L’Inter domina Venezia con un sonoro 5-1, conquistando l’accesso ai quarti di finale di Coppa Italia e proiettandosi verso un’ostacolo di caratura superiore.
La partita, più che un confronto tecnico, si è configurata come una dimostrazione di forza nerazzurra, un campanello d’allarme per le ambizioni future nel torneo.
L’approccio di Simone Inzaghi, con una formazione che ha saputo bilanciare esperienza e gioventù, ha immediatamente messo in difficoltà la compagine veneta.
Il primo tempo si è rivelato un monologo interista, coronato da tre reti che hanno definito in modo inequivocabile l’inerzia del match.
Frattesi, con una conclusione precisa e potente, ha sbloccato il risultato, seguito dall’esultanza di Esposito che ha sfruttato al meglio un’opportunità creata dalla manovra offensiva.
Thuram, autore di una doppietta nel secondo tempo, ha siglato la sua impronta indelebile, dimostrando fiuto del gol e abilità nel finalizzare le azioni.
La rete del Venezia, pur concedendo una momentanea illusione di ripresa, si è rivelata un episodio isolato, frutto di una deviazione fortuita su tiro di Sagrado, trasformata in un’inattesa rete grazie alla disattenzione di Carlos Augusto.
Bonny, con un gol successivo, ha tentato di ridurre il divario, ma il rigore nerazzurro era ormai inarrestabile.
Questo trionfo non è solo una qualificazione, ma un segnale chiaro delle aspirazioni dell’Inter in Coppa Italia.
L’attesa del confronto con la vincente tra Roma e Torino si fa più intensa, promettendo un quarto di finale di alto livello, dove le carte saranno rigenerate e l’aggressività tattica sarà un elemento cruciale.
La partita contro Venezia, pur nella sua apparente semplicità, ha permesso a Inzaghi di valutare la condizione fisica degli elementi meno impiegati e di affinare alcuni schemi di gioco, elementi fondamentali in una competizione dove la gestione delle energie e la rotazione dei giocatori possono fare la differenza.
La doppietta di Thuram, in particolare, sottolinea la sua crescente importanza all’interno del collettivo e la sua capacità di incidere anche in partite meno impegnative, preannunciando un futuro roseo per l’attaccante francese.
