Kelly Doualla, promessa fulgida dell’atletica italiana, non farà parte della spedizione azzurra ai prossimi Campionati Mondiali di Atletica Leggera a Tokyo.
Una decisione inaspettata, comunicata ufficialmente dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera (Fidal), che segna una brusca frenata alle aspettative di una giovane atleta che già si è distinta a livello europeo.
La quindicenne velocista, fresca di due medaglie d’oro ai Campionati Europei Under 20, ha visto rinnegata la possibilità di entrare a far parte della formazione della staffetta 4×100, un’opportunità che l’avrebbe proiettata nell’arena internazionale.
La rinuncia, motivata dal suo team tecnico, è stata formalmente trasmessa ai vertici federali dal suo allenatore, Walter Monti, figura di spicco nel panorama dell’atletica italiana.
La scelta, pur rispettata dalla Fidal, solleva interrogativi e alimenta speculazioni.
Monti, noto per la sua meticolosa attenzione alla crescita e al benessere degli atleti, ha probabilmente valutato attentamente i benefici e i rischi di una partecipazione prematura ai Mondiali.
Un evento di tale portata, con la pressione che ne consegue, potrebbe risultare controproducente per una giovane atleta ancora in fase di sviluppo, sia fisico che mentale.
La decisione non è solo una questione di preparazione atletica, ma anche di gestione del carico di lavoro e di prevenzione del rischio di infortuni.
Kelly Doualla, pur dotata di un talento eccezionale, necessita di un percorso di crescita graduale, che le permetta di consolidare le sue basi tecniche e tattiche, e di acquisire esperienza a livelli inferiori prima di affrontare competizioni di tale intensità.
Inoltre, la presenza ai Mondiali avrebbe potuto comportare un intenso programma di impegni, che includerebbe allenamenti specifici, trasferte e competizioni, sottraendo tempo prezioso allo studio e alla vita sociale della giovane atleta.
Trovare un equilibrio tra l’attività sportiva e gli altri aspetti della vita è fondamentale per garantire un sano sviluppo e prevenire fenomeni di burnout.
La Fidal, pur esprimendo rammarico per la rinuncia, ha ribadito il proprio sostegno alla giovane atleta, garantendo un percorso di crescita personalizzato e mirato a sviluppare al massimo il suo potenziale.
La speranza è che questa pausa forzata possa permettere a Kelly Doualla di maturare ulteriormente, sia come atleta che come persona, e di tornare a competere a livelli ancora più alti nel futuro.
La sua carriera, pur iniziata con un’inattesa interruzione, rimane comunque brillante e piena di promesse.
Il talento è lì, pronto a sbocciare.