Il Manchester City travolge la Juventus con un netto 5-2 in una partita decisiva per il Gruppo G del Mondiale per Club in corso negli Stati Uniti, sancendo la fine di un percorso che ha visto la squadra bianconera dimostrare resilienza, ma anche evidenziare i limiti di un progetto in evoluzione. La formazione di Igor Tudor, pur opponendo una resistenza inizialmente incoraggiante, si è progressivamente piegata alla furia offensiva di Pep Guardiola, incapace di contenere l’implacabile pressing e la creatività degli inglesi. Il divario tecnico, quantificato da un possesso palla dominante e da un numero impressionante di conclusioni a rete (ben 24 per il City), si è tradotto in una disfatta inequivocabile.L’incontro si è acceso fin dalle prime fasi: l’apertura del punteggio, al 9° minuto, è opera di Doku, abile a sfruttare una spaccatura nella retroguardia juventina. La risposta immediata, al minuto 11, è affidata a Koopmeiners, che con un tiro preciso ristabilisce temporaneamente l’equilibrio. Tuttavia, la breve parentesi di speranza si dissolve al 26° minuto, quando una sfortunata involontaria autorete di Kalulu getta nuovamente in vantaggio il City.La ripresa si rivela ancora più impietosa per la Juventus. Haaland, al 7° minuto, scioglie ogni residuo di illusione con una rete che sottolinea la sua letale efficacia sotto porta. Foden, al 54°, incrementa ulteriormente il vantaggio, amplificando la sensazione di un dominio incontrastato. La rete del 5-1, realizzata da Savinho al 84°, sigilla di fatto il destino della partita. La Juventus, pur mostrando un orgoglio ferito, riesce ad accorciare le distanze soltanto allo scadere, con Vlahovic che firma il 5-2 finale, un pallido risultato che non mitiga la pesantezza della sconfitta.Al di là del punteggio, la partita ha evidenziato i problemi strutturali di una Juventus in transizione, incapace di competere ad alti livelli contro una squadra di spessore mondiale come il Manchester City. L’involontaria autorete di Kalulu, le disattenzioni difensive e l’impossibilità di arginare la creatività del centrocampo inglese rappresentano campanelli d’allarme che richiedono un’analisi approfondita e interventi mirati per ricostruire una squadra competitiva in grado di ambire a traguardi più prestigiosi. Il Mondiale per Club si conclude con un’amara lezione, ma anche con la consapevolezza che il percorso di rinascita della Juventus è ancora in corso.
Manchester City travolge Juventus: 5-2 e crisi bianconera
Pubblicato il
