Marie Eder Ferrero, un nome che si incrocia con la storia di un’eccellenza italiana, quella della famiglia Ferrero, creatori di iconici prodotti dolciari come la Nutella, si sta rapidamente affermando come una promessa dell’equitazione italiana. La sua recente vittoria a Roma, nel prestigioso circuito Italian Champions Tour, segna l’apice di un percorso iniziato in giovane età e forgiato sotto la guida esperta di Felipe Coutinho Mendonca Nagata, istruttore e compagno di squadra nel team Fhorse.A soli diciassette anni, Marie incarna una rara combinazione di talento innato, dedizione rigorosa e una consapevolezza matura del peso del cognome che porta con sé. La sua passione per l’equitazione non è un retaggio familiare, ma una scintilla improvvisa scattata durante una gara a cui accompagnava suo fratello. “Non è una disciplina di famiglia,” spiega Marie, “ma mi ha introdotto al mondo dei cavalli, anche se non era il mio interesse primario.” Quel momento, però, ha acceso una fiamma che l’ha portata a scegliere un percorso sportivo impegnativo e stimolante.L’impatto di Coutinho è stato cruciale. Marie ha iniziato a montare sotto la sua guida, sviluppando un rapporto simbiotico che ha superato la semplice dinamica istruttore-allieva. “Eravamo tra il 2019 e il 2020,” ricorda, “Ho iniziato a montare un cavallo che aveva avuto una carriera importante, ma era a fine carriera. Poi è arrivato il colpo di fulmine.” La sensazione di libertà e controllo provata al primo salto è stata un’esperienza indimenticabile, un’epifania sportiva che l’ha convinta a perseguire questa passione con determinazione.Il successo di Marie Eder Ferrero è emblematico di un fenomeno più ampio: la crescente presenza di giovani talenti nell’equitazione italiana, un movimento che si nutre di investimenti, passione e dedizione. Il suo percorso, tuttavia, è anche un’occasione per riflettere sulla gestione del talento, la pressione del cognome e la costruzione di un’identità professionale autonoma. “Porto un cognome che a volte può provocare un po’ di pressione,” ammette Marie, “ma comunque ne sono fiera. Però prima viene Maria Eder e poi il cognome.” Questa dichiarazione rivela una giovane donna consapevole del proprio valore, che rifiuta di essere definita unicamente dal proprio retaggio familiare. La sua ambizione è di costruire una carriera sportiva solida, basata sul merito e sul talento personale, un percorso che la porterà a superare le aspettative e a lasciare un segno distintivo nel panorama dell’equitazione italiana. Un percorso simile, tra l’altro, è stato intrapreso in passato da Athina Onassis, altra figura pubblica che ha saputo coniugare il cognome prestigioso con la passione per l’equitazione, affiancata da un allenatore brasiliano che poi è diventato suo marito, segnando un ulteriore intreccio tra sport, famiglia e destino.
Marie Eder Ferrero: Talento, Cavalli e il Peso di un Cognome
Pubblicato il

- Pubblicità -

Ultimi articoli
- Pubblicità -
