giovedì 16 Ottobre 2025
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San Siro saluta: un’eredità per le Olimpiadi Invernali 2026

L’ultimo atto di San Siro, l’epilogo di una leggenda, si prospetta come un crocevia di emozioni e simbolismi, un preludio alle Olimpiadi Invernali di Milano-Cortina 2026.

Piuttosto che etichettarlo con il retrogusto malinconico del “canto del cigno”, l’evento si configura come un vibrante omaggio a un’icona architettonica e sportiva che ha segnato un secolo di storia calcistica, destinata ad affiancare il nuovo stadio di proprietà congiunta di Milan e Inter, lasciando un’eredità indelebile.

Il sindaco Sala intende celebrare questo momento come un tributo all’importanza che lo stadio mantiene nell’immaginario collettivo, mentre il governatore Fontana, con una battuta, ne sottolinea la sua continua rilevanza come teatro di eventi sportivi.
Il presidente di Fondazione Malagò, sposta lo sguardo più in profondità, affermando che la Cerimonia di Apertura a San Siro costituisce un valore aggiunto inestimabile.
Pur riconoscendo la potenza evocativa del termine “canto del cigno,” ne rifiuta la connotazione tristemente nostalgica, preferendo concentrarsi sull’importanza di aver garantito alla città un impianto moderno per gli Europei del 2032, una scelta considerata imprescindibile per l’evoluzione infrastrutturale del territorio.
Il 6 febbraio, la presenza del Presidente della Repubblica Mattarella sancirà l’inizio ufficiale dei Giochi, con la possibile partecipazione del campione Jannik Sinner e l’affiancamento dell’attrice Matilde De Angelis, ambasciatrice culturale dell’evento.
La cerimonia sarà un’occasione per onorare la memoria di Giorgio Armani, stilista di inestimabile talento che ha vestito le divise olimpiche italiane dal 2012, una figura che ha incarnato l’eccellenza del Made in Italy.
L’Olimpiade, caratterizzata da un approccio inedito con due città ospitanti e una miriade di location sparse tra le Alpi, si preannuncia come un esperimento audace e innovativo.

Come rivelato da Andrea Varnier, CEO di Fondazione MilanoCortina, gli atleti sfileranno in quattro sedi di gara: Milano, Livigno, Bormio, Cortina e Predazzo, abbracciando la diversità geografica e culturale del territorio.

Ogni portabandiera avrà la libertà di scegliere il percorso che meglio esprime il suo spirito, incarnando l’essenza dell’individualità all’interno di un evento collettivo.
L’alzabandiera e l’accensione del braciere, momenti cruciali e simbolici, saranno replicati simultaneamente a Milano e Cortina, amplificando l’emozione e creando un senso di unità.
“Armonia” è la parola chiave che definisce la visione creativa della cerimonia, secondo il direttore artistico Marco Balich.

Non si tratta semplicemente di un insieme di elementi coordinati, ma di una sintesi armoniosa tra culture, persone e prospettive differenti.

L’armonia, in questo contesto, riflette la volontà di presentare al mondo un’Italia positiva, accogliente e inclusiva, proiettata verso il futuro.
L’obiettivo primario è celebrare gli atleti, i protagonisti indiscussi di questa straordinaria narrazione olimpica, e offrire al pubblico uno spettacolo indimenticabile, destinato a rimanere impresso nella memoria collettiva per i prossimi vent’anni.
Un evento che trascende il semplice spettacolo, elevandosi a simbolo di un’Italia capace di reinventarsi e di abbracciare il mondo con generosità e visione.

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